Senigallia

Take away, parola ai ristoratori di Senigallia e Montemarciano

L'asporto per qualcuno è un'opportunità ma non è ben vista da tutti gli esercenti: il parere di due imprenditori. Berardi: «un contentino»

cibo d'asporto, take away

SENIGALLIA – Take away sì, take away no. Alla fine ha vinto il “sì”, ma solo alla fine, suscitando ancora più rabbia tra gli operatori del settore. Ristoranti e bar sono infatti tra le attività che di più hanno risentito della crisi sanitaria legata al contagio da coronavirus e alle conseguenti difficoltà economiche. E, per molti imprenditori, la possibilità di aprire all’asporto suona come una presa in giro.

Ieri, domenica 26 aprile, è stato emanato il decreto regionale delle Marche che autorizza a effettuare il servizio di asporto del cibo ordinato telefonicamente o via web. C’è chi potrà tirare un sospiro di sollievo trovando in questa opportunità il modo di pagare almeno le spese vive, ma non tutti sono convinti.

«Non siamo contenti a rimanere chiusi perché siamo tutti in difficoltà – spiega Alberto Berardi, titolare del ristorante AB sul lungomare di Montemarciano – ed è persino difficile capire come mai i ristoranti debbano riaprire dopo i musei. Non creano assembramenti lo stesso? La consegna a domicilio non conviene a tutti, soprattutto a coloro che, non potendo muoversi in prima persona, dovrebbero mandare in giro i propri dipendenti, con costi maggiori e con il rischio di incidenti. Il take away in questo senso aiuterebbe un po’ ma parliamo comunque di piccole cose, di un contentino».

Critico anche Davide Mengucci, titolare del Civico 21 in pieno centro storico a Senigallia: «È certamente qualcosa in più rispetto a prima ma rimane una goccia in mezzo al mare e comunque si poteva autorizzare anche prima, facendo attenzione agli orari di ritiro da parte del cliente per evitare assembramenti». Un aspetto importante su cui invece molte altre attività del settore alimentare non sembrano aver riposto la giusta attenzione. «Alcuni esercenti lasciano che si creino all’esterno lunghe file, con un alto rischio per i clienti; per quanto riguarda il take away nelle attività artigianali come la mia questo rischio verrebbe scongiurato».

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