Senigallia

Stabilimenti balneari, cauti gli operatori di Senigallia sulla proroga delle concessioni

Dalla spiaggia di velluto emergono pareri discordanti dopo l'annuncio del ministro Centinaio riguardante l'entrata in vigore della Bolkestein

Turismo balneare: la spiaggia e il mare di Senigallia presi d'assalto d'estate
Turismo balneare: la spiaggia e il mare di Senigallia

SENIGALLIA – Ci sono alcuni operatori balneari ottimisti e altri più cauti nel valutare la dichiarazione del ministro del turismo Gian Marco Centinaio in merito alla proroga delle concessioni demaniali su cui pende lo spettro della Bolkestein. Da un lato infatti ci sono gli esercenti di Oasi Confartigianato che prendono atto con favore della notizia, dall’altro c’è chi da Sib Confcommercio è consapevole che da anni si ripete sempre la stessa storia senza che poi si risolva nulla.

Proprio il ministro Centinaio ha annunciato che sarebbe stato inserito nella legge finanziaria un emendamento finalizzato a prorogare le concessioni demaniali ad uso stabilimento balneare di 15 anni a partire dall’anno in corso.

«Se l’emendamento sarà approvato – si legge in una nota stampa del sindacato Oasi Confartigianato – gli operatori balneari avrebbero la garanzia di mantenere le concessioni demaniali fino al 31/12/2033»; tempo più che utile ma soprattutto sufficiente per «far riconoscere all’Unione Europea – sostiene il presidente regionale nonché operatore di uno stabilimento a Senigallia Filippo Borioni – il valore delle imprese balneari ed il conseguente diritto a continuare le attività imprenditoriali senza scadenze, come avviene per tutte le altre aziende turistiche».

Filippo Borioni
Filippo Borioni

Una peculiarità italiana per certi aspetti, dove sono impiegate oltre 300mila persone divise in 30mila imprese: nel sistema marchigiano vi sono 2mila imprese, per la maggior parte famiglie, che rischierebbero di finire per strada, senza la certezza di poter proseguire nel lavoro che svolgono nel modus tipico della conduzione familiare.
Dunque un emendamento che, seppur non risolva del tutto la questione ma la sposti solo al 2033, viene giudicato parzialmente positivo se non altro per l’attenzione che il governo ha riservato al settore turistico-balneare.

Enzo Monachesi
Enzo Monachesi

Più cauto il parere di un altro operatore balneare di Senigallia, Enzo Monachesi, ex presidente regionale del sindacato SIB-Confcommercio. «Il problema riguarda migliaia di persone e famiglie che non hanno ancora oggi a distanza di anni la certezza di poter continuare nel proprio lavoro, cosa che non accade per altre categorie di imprenditori. La verità è però che a oggi non c’è alcuna proroga ma un emendamento che ha passato alcuni step e che dovrà essere votato. In quell’emendamento c’è scritto che slitterebbe di 15 anni la vecchia proroga il cui termine per l’entrata in vigore del sistema come da norme europee è previsto nel 2020. Ma anche se sarà legge – continua Monachesi – poi dovrà passare il vaglio dell’Unione Europea che potrebbe anche non approvare questo modo di prorogare all’infinito, perché suona come una presa in giro. E quindi potrebbero dare l’ok, ma potrebbero anche aprire un braccio di ferro come avviene oggi per la manovra finanziaria (legge di bilancio) o addirittura porre l’Italia in procedura d’infrazione. Potrebbe essere un primo timido passo in avanti ma bisogna andare cauti coi giudizi».

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