Senigallia

Tariffe e orari rivisti per gli impianti comunali, società sportive infuriate

Serrata delle realtà cittadine che annunciano persino la chiusura simbolica di alcuni spazi come forma di protesta contro la decisione della giunta di adeguare i costi annuali

SENIGALLIA – Serrata delle società sportive dopo l’annuncio da parte dell’amministrazione di un adeguamento delle tariffe, degli orari e degli spazi comunali da concedere per la pratica sportiva. Una protesta che vede moltissime realtà cittadine unite nel chiudere simbolicamente per la giornata di oggi gli impianti.

La giunta senigalliese ha infatti deliberato il disciplinare per la concessione a favore delle società sportive senigalliesi dell’uso temporaneo degli spazi all’interno delle palestre scolastiche, in orario extrascolastico. Il provvedimento riguarda le palestre delle scuole Leopardi, Belardi, Marchetti, Puccini, Rodari, Vallone, Montignano, Pascoli, oltre il Palazzetto dello Sport di via Capanna e del campo Boario. Praticamente quasi tutti gli spazi a disposizione a Senigallia per l’attività sportiva. In questi impianti di proprietà comunale, subiranno un adeguamento le tariffe a carico delle società a partire dal 1 settembre 2022 e fino al 31 agosto 2023, mentre la durata delle concessioni inizierà già dal 1 gennaio 2022 e fino allo stesso termine.

La scelta, ha spiegato l’amministrazione comunale, è dovuta a un necessario adeguamento delle tariffe che verrebbero così comparate a quelle degli altri impianti sportivi similari, ma anche per via dei costi di manutenzione ordinaria e straordinaria, così come di tutte le utenze (luce, acqua, gas) aumentate negli anni.

Da qui l’immediata lamentela e, poi, la protesta. A darvi corpo sono le società Vigor Senigallia, Senigallia Calcio, U.S. pallavolo Senigallia, Atletica Senigallia, Senigallia Basket 2020, Polisportiva Senigallia, Team Roller Senigallia, Senigallia Skating, Tennis Tavolo Spiaggia di Velluto, Accademia Pugilistica, Assta Arcieri Senigallia, AS TKFA Arti Marziali e All Blacks Taekwondo. Tutte, unite praticamente per la prima volta a un tavolo, hanno deciso di denunciare pubblicamente la decisione dell’amministrazione, anche se non tutte chiuderanno gli impianti.

I cambiamenti non sono stati apprezzati, spiegano i referenti delle varie società sportive senigalliesi che sottolineano come ogni realtà cittadina svolga di fatto anche una funzione sociale, tenendo in fin dei conti i giovani lontani dalle strade e dai pericoli connessi, ma anzi indirizzandoli verso l’impegno e la disciplina. 

L’aumento è stimato dalle società sportive senigalliesi in un deciso +400% all’anno: ciò renderebbe molto oneroso il carico sulle spalle delle famiglie degli atleti e sulle stesse società che già sostengono molti costi che le sole quote di iscrizione non coprono. Come se non bastasse, l’iniziativa dell’amministrazione comunale ridurrebbe anche gli spazi e gli orari a disposizione, dando precedenza alle scuole.

Di scenario «apocalittico» ha parlato il dirigente dell’Us pallavolo Senigallia Roberto Paradisi che evidenzia come da una cifra di circa 1.600 euro l’anno, forfettaria, si passerebbe a un prezzo orario di 6 euro. Da parte del Comune, le società si aspettavano un’agevolazione, non un aggravamento delle condizioni per la pratica sportiva, come hanno segnalato Carlo Mattioli dell’Atletica Senigallia, Mauro Guenci del Team Roller e Rino Frulla della Vigor Senigallia. Tra l’altro, concludono, il Comune di Senigallia è uno dei pochi che non ha previsto contributi allo sport in questi anni di covid, dove le spese di gestione e sanificazione sono aumentate, mentre al contempo, non tutte le famiglie riescono più a far fronte alle quote mensili o annuali per far praticare sport ai propri figli.

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