Senigallia

Sport, nuove tariffe per la pista di atletica: Mattioli: «Troppo alte, così chiuderemo»

Il presidente dell'Atletica Senigallia stima un aumento da 3mila a 36mila euro l'anno e annuncia di volersi rivolgere al presidente nazionale FIDAL Stefano Mei e al presidente del CONI Giovanni Malagò

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SENIGALLIA – Un grido di allarme si leva dalla pista di atletica. A lanciarlo è Carlo Mattioli, presidente della società Asd Atletica Senigallia che interviene sul dibattito circa le nuove tariffe per gli impianti sportivi. Recentemente l’amministrazione municipale ha siglato la convenzione con la società Saline SC Senigallia per la gestione da novembre 2021 di quattro strutture dell’area Saline, tra cui la piscina comunale, i campi da tennis, il pattinodromo “Stefanelli” e, ovviamente, la pista di atletica. E gli aumenti non si sono fatti attendere.

All’asd Atletica Senigallia, la società Saline SC Senigallia ha comunicato una tariffa di 20 euro l’ora, con possibilità di sconto del 20%. Quindi 16 euro l’ora. «La nostra società, fino ad un mese fa, pagava circa tremila euro annue per la pista di atletica – spiega Mattioli – il campo era aperto per circa 11 ore al giorno (fino a qualche anno fa addirittura 14), 10 il sabato e 5 la domenica. Quindi circa 70 ore a settimana, oltre 3.000 ore in un anno escluse festività e altri periodi di chiusura. In pratica la società pagava meno di un euro l’ora per la disponibilità dell’impianto sportivo di proprietà comunale che versa, questo bisogna segnalarlo, in uno stato di degrado importante, senza attrezzature e senza nemmeno spogliatoi dignitosi. Di fatto la quota versata non copre nemmeno il costo delle utenze: da qui la rimodulazione delle tariffe che la Saline SC Senigallia ha presentato a tutte le società sportive “ospiti” nei quattro impianti in gestione.

Costi difficilmente sostenibili secondo Mattioli. «Per garantire l’attività giovanile e master necessitano almeno 7 ore al giorno (8 nei feriali e meno sabato e domenica). Un rapido conto dice che siamo a circa 100 euro al giorno, che fa tremila al mese, per un totale di 36 mila euro annue: ciò vale a dire chiudere. Non voglio poi parlare dell’impianto fatiscente, totale assenza di attrezzature perché merita un capitolo a parte. La società Saline, oltre alla sua intransigenza sui prezzi, ci ha già comunicato che non farà interventi fino a metà 2023.

Nella lettera aperta alla comunità senigalliese (ma chi ha orecchie per intendere…), Mattioli informa di aver già fatto presente la nuova situazione ai vertici regionali del Coni (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) e della Fidal (Federazione Italiana di Atletica Leggera), annunciando però di volersi rivolgere al presidente nazionale FIDAL Stefano Mei e al presidente del CONI Giovanni Malagò: «Se ci diranno che questo è giusto, alzeremo le braccia, chiuderemo la società – conclude amareggiato Carlo Mattioli – se qualcuno più bravo di noi sarà in grado di far praticare l’atletica a Senigallia a giovani e meno giovani a queste condizioni, ben venga».

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