Senigallia

Senigallia, sostegno al movimento Donne contro i fascismi dopo l’interrogazione di FdI

Galeotta l’interrogazione di Fratelli d’Italia sulla manifestazione svoltasi a febbraio a difesa della legge 194 sull'interruzione volontaria della gravidanza. Giovani Democratici: «Tentativo di intimidire»

La manifestazione svoltasi a Senigallia promossa dal movimento Donne contro i fascismi
La manifestazione svoltasi a Senigallia promossa dal movimento Donne contro i fascismi

SENIGALLIA – Galeotta fu l’interrogazione in consiglio comunale che suscita da giorni alcune polemiche. A presentarla sono stati i consiglieri di Fratelli d’Italia che nella prossima seduta dell’assise chiederanno lumi circa la manifestazione organizzata e promossa a Senigallia dal movimento Donne contro i fascismi, assieme ad altre associazioni del territorio.

Lo scorso 27 febbraio sono scese in piazza Roma, sotto il municipio di Senigallia, decine e decine di donne e uomini per manifestare a difesa della legge 194/1978 sull’interruzione volontaria della gravidanza, contro quindi le posizioni antiabortiste che si sono fatte largo non solo in città ma anche e soprattutto in Regione.
Gli esponenti di Diritti al Futuro erano in piazza, così come altre forze politiche cittadine: «Eravamo lì in molti, regolarmente distanziati e con mascherina sul volto, nel rispetto delle norme del DPCM. Detta manifestazione si è svolta in modo ordinato e rispettoso, possiamo testimoniarlo».

Ciò non è bastato però per evitare l’interrogazione di cui sopra, a firma dei consiglieri di FdI Marcello Liverani, Davide Da Ros, Silvia Tomassoni e Massimo Montesi. Un’interrogazione scritta a risposta orale circa “Manifestazione svoltasi in Piazza Roma il 27 febbraio 2021 organizzata dal ‘Movimento delle Donne contro i Fascismi di Senigallia’ con assembramenti e violazione norme anti-Covid19” (Prot. n. 2021/0013698 del 23.03.2021) che ha suscitato «stupore e irritazione, misti a sdegno. È evidente che costoro (personaggi che si sono distinti per il mancato rispetto e hanno fatto bandiera del dispregio delle regole) detestino le donne che pensano, che prendono posizione insieme, che protestano, che vogliono scegliere» spiegano da Diritti al Futuro. «Ebbene questa è la nuova Senigallia! Per ora le azioni ufficiali di questa nuova amministrazione sono state l’eliminazione della bandiera di Regeni dalla casa comunale, la casa di tutti i cittadini (forse), la sospensione dei lavori in piazza Simoncelli e, aggiungiamo, il bavaglio alle manifestazioni, soprattutto se a difesa della legge 194».

La manifestazione svoltasi a Senigallia promossa dal movimento Donne contro i fascismi
La manifestazione svoltasi a Senigallia promossa dal movimento Donne contro i fascismi

Da Trecastelli arriva il sostegno dell’Anpi al movimento Donne contro i fascismi di Senigallia. «Tra i firmatari dell’interrogazione c’è pure una donna» dichiara la presidente della sezione locale Elena Morbidelli. «La cosa ci lascia senza parole. Cosa c’è alla base di questa interrogazione? La volontà di mettere a tacere chi manifesta per i propri diritti? Una qualche forma di intimidazione verso questo Movimento? O semplice nostalgia di quella famiglia patriarcale dove la donna doveva rimanere relegata in casa con la sola funzione procreatrice come durante il ventennio fascista? Come è possibile che nel 2021 ci siano rappresentanti delle istituzioni, eletti democraticamente, che vadano a minare e a voler ridurre i diritti che sono il frutto di quel percorso democratico nato con la Liberazione e che ha portato all’Italia repubblicana di oggi?»

Anche i Giovani Democratici di Senigallia sono voluti intervenire sostenendo come evidentemente sia stata «inaugurata la sezione delle F.D.O.F.D.I. (Forze dell’Ordine Fratelli d’Italia) di Senigallia, probabilmente perché a loro non sta bene che si manifesti per i diritti delle donne, manifestazione che ricordiamo si è svolta con tutte le carte in regola e rispettando le norme anti Covid. Curioso poi come il gruppo consiliare si preoccupi della diffusione del contagio, quando tra le loro fila ci sono esponenti che, non quotidianamente ma quasi, sminuiscono sulle proprie pagine la pandemia. Che per loro il problema non sia il contagio? Che gli dia fastidio che ci si ribelli alle loro scellerate politiche? Un chiaro tentativo di intimidazione che cerca di scoraggiare quanti presenti in piazza lo scorso febbraio, ma invano. Non c’è partito che tenga: chi vuole limitare i diritti delle donne non merita di sedere in Consiglio comunale e regionale, per questo ci schieriamo convintamente a difesa del Movimento delle Donne contro i Fascismi e con tutti coloro che virtualmente e fisicamente erano in quella piazza».

Chi invece critica l’atteggiamento di certa parte della sinistra e invita a un passo ulteriore verso il dialogo costruttivo è la referente di Forza Italia di Senigallia, Anna Maria Bernardini. «Sento spesso parlare di pace da molti esponenti della sinistra senigalliese. La pace, però, va costruita quotidianamente in famiglia, nell’ambiente di lavoro, nella comunità nella quale abitiamo. Come si può parlare di pace e poi usare termini come “squadracce”? Oppure attaccare una donna solo perché appartiene ad un gruppo politico distante dal nostro? La pace non si costruisce attaccando striscioni, scrivendo interrogazioni e mozioni in consiglio comunale, sono solo operazioni di facciata se non seguono poi azioni concrete. Invito tutti, quindi, ad un sano ragionamento, prima di scrivere certe frasi pensiamo che in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo forse sarebbe il caso di non fomentare odio ma cercare di dialogare in maniera corretta tra di noi».

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