Senigallia

Senigallia, una risposta alla crisi: nuova sede, ancora più impegno per Stracomunitari

Locale messo a disposizione dalla fondazione Città di Senigallia che “sposa” il progetto solidale: «In un anno distribuite 51 tonnellate di frutta e verdura»

Nuova sede in via Cellini per l'associazione Stracomunitari di Senigallia
Nuova sede in via Cellini per l'associazione Stracomunitari di Senigallia

SENIGALLIA – Nuova sede e nuovo partner per Stracomunitari. L’associazione senigalliese di volontariato, creata da cittadini originari di paesi stranieri, ha trovato una nuova casa. Dal centro storico si è trasferita in via Cellini 1, sotto il laboratorio analisi dell’ospedale cittadino, dove un tempo c’era una filiale di Banca Marche e poi un negozio. Il locale, rimesso a posto dai volontari dopo anni di incuria e abbandono è stato messo a disposizione per tutto il 2022, in comodato d’uso gratuito, dalla confinante fondazione Città di Senigallia. L’ente, proprietario della struttura, ha scelto così di sposare il progetto di solidarietà che l’associazione porta avanti da anni, dando nuove energie all’iniziativa rivolta alle famiglie e alle persone in difficoltà economica.

Sono sempre in aumento, infatti, i numeri di quanti non riescono ad arrivare a fine mese, di chi non riesce a pagare le utenze, l’affitto, il mutuo, le cure mediche o persino il cibo. «L’associazione Stracomunitari segue ormai da tempo molte di queste realtà che sono arrivate fino a superare quota 130 famiglie. Nel 2021 – spiega il presidente Mohamed Malih (a destra nella FOTO) – i nostri volontari hanno distribuito oltre 51 mila kg di frutta e verdura, 7.450 kg di prodotti a lunga conservazione e per il 2022 le stime sono di nuovo in aumento».

Cibo e prodotti arrivano dalle donazioni di Banco alimentare, dei supermercati della città e delle zone limitrofe: vengono raccolti nella nuova sede – prima era utilizzato uno stretto locale in via Testaferrata – per essere distribuiti tre giorni a settimana. «Ogni volta le famiglie che si presentano sono in crescita: in media sono almeno 40».

Ma il progetto ha anche una valenza sociale: innanzitutto i volontari che si occupano della distribuzione di alimenti sono essi stessi soggetti senza lavoro o in difficoltà, che vengono ripagati dello sforzo con il pacco viveri per le loro famiglie, alla stregua degli altri utenti. C’è poi l’aspetto inclusivo: italiani e stranieri lavorano fianco a fianco per dare una risposta sociale alla crisi che attanaglia tutta la collettività. «Non c’è più la sproporzione di una volta – spiega ancora Malih – quando gli stranieri erano pressoché i soli a chiedere aiuti: oggi il 40% degli utenti sono italiani».

«Questo progetto – ha dichiarato il presidente dimissionario della fondazione Città di Senigallia Corrado Canafoglia – è la dimostrazione che un posto decaduto e abbandonato può essere restituito alla comunità se si lavora insieme. Nessun costo è stato sostenuto dall’ente privato con finalità pubbliche che si occupa delle classi più deboli, della cultura e del lavoro, oltre alla valorizzazione del patrimonio disponibile».

Se la fondazione è quindi un nuovo partner di Stracomunitari, l’associazione chiama a raccolta tutta la comunità di Senigallia perché il progetto possa estendersi: «Abbiamo molte idee per allargare il progetto – concludono Malih e Canafoglia – ma c’è bisogno dell’aiuto di tutti». Servono volontari, mezzi, donazioni e contributi per far sì che questa risposta a un numero sempre maggiore di utenti possa strutturarsi ancora di più divenendo un punto di riferimento anche oltre il territorio cittadino. Un appello che la comunità senigalliese, mostratasi molto solidale negli ultimi due anni, non lascerà cadere nel vuoto.

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