Senigallia

Accoglienza e sicurezza, dibattito acceso a Senigallia tra maggioranza e opposizione

Secondo Città Futura-Art.1 Mdp il decreto Salvini va a peggiorare il sistema; la Lega afferma che la sinistra è favorevole al disordine pubblico e all'illegalità

Foto d'archivio
Foto d'archivio

SENIGALLIA – Botta e risposta sul tema dell’accoglienza tra il gruppo consiliare “Città Futura-Art.1 Mdp” e la Lega. Da un lato il movimento di sinistra a sostegno della maggioranza che esulta per aver respinto in consiglio comunale il cosiddetto decreto “Salvini”; dall’altra l’opposizione che va all’attacco accusando i dirimpettai di tendere al «disordine pubblico».

È una partita complessa e delicata quella relativa ai temi della sicurezza e dell’immigrazione. Temi cavalcati di chi fa una battaglia in nome degli italiani contro chi invece punta all’accoglienza e alla solidarietà per tutti.

Città Futura-Art.1 Mdp spiega perché il decreto Salvini è ritenuto peggiorativo del sistema di accoglienza finora in uso. Due le fasi: «la prima quella in cui il migrante viene portato nei CAS, i centri di accoglienza straordinaria per l’identificazione e l’esame della domanda di asilo, dello stato di salute, della sussistenza di eventuali condizioni di vulnerabilità, come aver subito stupro, violenza, stato di gravidanza e presenza di un nucleo famigliare. La seconda fase è lo SPRAR, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, che punta non solo al mantenimento delle condizioni essenziali di vita ma si preoccupa di facilitare l’integrazione in attesa della valutazione delle Commissioni territoriali provinciali. Il decreto toglie ogni riferimento alla seconda accoglienza per i richiedenti asilo, riduce drasticamente la possibilità di accedere allo status di rifugiato e prevede i centri di permanenza per il rimpatrio (CPR) dove possono essere avviati (reclusi) per 6 mesi tutti gli altri, anche persone che hanno subito violenza, stupro e dove sono separati i mariti dalle mogli e dai figli. Una vergogna!»

Senigallia ha aderito al progetto SPRAR gestito dalla Caritas e attualmente sono accolti 36 migranti su un massimo di 55 persone. Un numero decisamente basso se si pensa che rapportato alla cittadinanza senigalliese (oltre 44mila abitanti), rappresenta appena lo 0,08% della popolazione.

Difficile dire – secondo “Città Futura-Art.1 Mdp” – che la questione sicurezza a Senigallia sia legata ai migranti, quanto semmai a ansie per la mancanza di lavoro e per le condizioni economiche e di vita che rendono problematico andare avanti. «Però Salvini e la sua imponente macchina comunicativa sta riuscendo a convincerci che la nostra sicurezza dipende dall’emergenza migranti (che non c’è e non c’è mai stata!), reati predatori e incolumità personale e decoro urbano e quindi serve polso di ferro contro gli ultimi arrivati e più pistole per tutti per la legittima difesa».

Pronta la replica della Lega: gli esponenti locali affermano di aver finalmente capito cosa pensi la sinistra dell’argomento sicurezza. «Da una parte, sono contrari al decreto Salvini e, dall’altra, invece, sono decisamente favorevoli all’immigrazione selvaggia e clandestina, al disordine pubblico, all’insicurezza delle nostre città e dei nostri territori, al business delle cooperative dell’accoglienza e al modello illegale di Riace. Ne prendiamo atto e, insieme a noi, ne prendono atto anche i cittadini, le famiglie, le imprese».

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