Senigallia

Si è spento Titti Minardi

Ieri è stata aperta la camera ardente nell'obitorio dell'Ospedale di Senigallia. I funerali si svolgeranno venerdì alle 9 nella chiesa di Santa Maria della Neve - Portone. Dopo la cerimonia funebre la salma sarà sepolta al cimitero "Le Grazie". Lascia i tre figli e la moglie

Titti Minardi

SENIGALLIA – Imprenditoria in lutto, è morto Edmondo Minardi, aveva 74 anni. La tragica notizia è circolata nella tarda mattinata di ieri, quando sono apparsi i necrologi. Titti, così lo chiamavano tutti, è morto improvvisamente nelle prime ore di ieri mattina all’Ospedale di Senigallia. Fondatore della “Marche Petroli”, la prima compagnia petrolifera delle Marche.  Un malore, la corsa in ospedale dov’è avvenuto il decesso. La famiglia Minardi, aveva da poco aperto un’area di servizio in via Raffaello Sanzio, un distributore molto frequentato. Lascia la moglie Adonella, insegnante di educazione fisica in pensione, il figli Dodo, Ottavia e Luca.

«Con l’improvvisa scomparsa di Titti Minardi la nostra comunità perde un grande imprenditore dalle non comuni doti umane. Innovativo, moderno e lungimirante, con la sua attività ha saputo creare sviluppo e benessere per Senigallia e per l’intero territorio regionale, affrontando sempre con competenza e determinazione le sfide poste da un settore difficile e impegnativo come quello del commercio dei prodotti petroliferi, fino a fare di Petroli Marche la prima compagnia petrolifera marchigiana. A nome mio e di tutta l’amministrazione comunale porgo le più sentite condoglianze alla sua famiglia», il ricordo del sindaco Maurizio Mangialardi. A ricordarlo è stata anche l’onorevole Beatrice Brignone: «Mi dispiace davvero molto, mi associo a quanti ne ricordano la simpatia e la signorilità. Le mie condoglianze alla famiglia». Ieri è stata aperta la camera ardente nell’obitorio dell’Ospedale di Senigallia. I funerali si svolgeranno venerdì alle 9 nella chiesa di Santa Maria della Neve – Portone. Dopo la cerimonia funebre la salma sarà sepolta al cimitero “Le Grazie”.

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