Senigallia

Serra de’ Conti rimane senza il servizio veterinario dell’Asur

Sfogo della sindaca Letizia Perticaroli: «Per noi si tratta di un ulteriore disagio, decisione presa unilateralmente che ci lascia rammaricati, delusi e offesi. I piccoli paesi si spopoleranno sempre più»

servizio veterinario, cura degli animali, terapie

SERRA DE’ CONTI – Altra grana per il paese della cicerchia, che da alcuni giorni non può più fruire del servizio veterinario offerto dall’Asur. È la sindaca di Serra de’ Conti Letizia Perticaroli a denunciare pubblicamente l’accaduto, dopo essersi accertata della segnalazione di alcuni cittadini. Nessuna comunicazione ufficiale è giunta ancora dall’azienda sanitaria regionale.

«Sono stata avvisata da alcuni cittadini che venerdì scorso erano in attesa del veterinario dell’Asur. Non c’era alcun cartello affisso che comunicasse che non sarebbe venuto – spiega Perticaroli – né tantomeno che il servizio era stato chiuso. Ho voluto accertarmene chiamando direttamente il veterinario dell’Asur il quale mi ha confermato che, d’ora in poi, tutti coloro che per le prestazioni facevano riferimento all’ambulatorio di Serra de’ Conti dovranno rivolgersi al servizio veterinario di Senigallia, Jesi o Ancona».

«Per noi si tratta di un ulteriore disagio – spiega ancora la sindaca – perché già il medico era presente solo un giorno a settimana; per di più Serra de’ Conti è un paese in cui tanti cittadini posseggono degli animali, da cortile o da allevamento. Ho dovuto chiamare per venire a sapere di una decisione presa unilateralmente che ci lascia rammaricati, delusi e offesi: non si tiene conto di chi abita nei piccoli centri, anzi, ancora una volta dimostra il vero disinteresse al ripopolamento dell’entroterra. I piccoli paesi si spopoleranno sempre più se i servizi verranno accentrati nelle città».

Secondo Perticaroli l’Asur non tornerà sui suoi passi e non ripristinerà il servizio: alla base della decisione ci sono motivazioni che fanno riferimento alla generale carenza di personale e risorse ma anche all’impossibilità di soddisfare molte richieste per cui il servizio aveva inizialmente la sua utilità: «non sembrano dunque esserci margini di trattativa, ma, ancora non abbiamo ricevuto una comunicazione ufficiale».

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