Senigallia

Serra de’ Conti, l’amministrazione replica sull’Unione dei comuni: polemiche superficiali

Botta e risposta sul progetto Le Terre della Marca Senone: la replica a Zannotti e Simonetti: polemiche superficiali

Serra de Conti

SERRA DE’ CONTI – Dell’unione di comuni “Le Terre della Marca Senone” non si parla solo a Senigallia ma ovviamente anche nell’entroterra: in tutti i comuni coinvolti nel progetto volto a unire le forze per aumentare le risorse e migliorare i servizi, il dibattito è acceso e, a volte, polemico. Come a Serra de’ Conti dove la minoranza è intervenuta con argomentazioni giudicate dall’amministrazione comunale «incerte e confuse»

I consiglieri di minoranza avevano ribadito innanzitutto di non essere stati informati, così come i cittadini, prima dei canonici 5 giorni di tempo per gli atti comunali, mentre la bozza di progetto circolava già da mesi. Erano inoltre emersi i dubbi sul reale vantaggio che il progetto potrebbe apportare alla comunità di Serra de’ Conti – anche in mancanza di criteri chiari per la suddivisione delle risorse – e sul peso che le piccole città possono avere nei confronti di Senigallia che da sola ha più della metà degli abitanti della vallata. Anche la questione prettamente economica sulle risorse umane e sui compensi per l’impegno nell’unione era finita al centro delle critiche di Silvano Simonetti (Serra democratica e indipendente) e di Emilio Zannotti (Civitas).

Dopo alcuni giorni è arrivata la risposta dell’amministrazione comunale che ha giudicato confuse le motivazioni dei due esponenti di opposizione perché, in passato, «era stata da loro avanzata una proposta di aggregazione per la stessa area».
Sul biasimato silenzio, ci sono già stati due convegni negli anni scorsi in paese e a fine 2016 era stato approvato un ordine del giorno per approfondire il tema, votato all’unanimità con una sola astensione. Circa poi il vantaggio per Serra de’ Conti, l’esempio portato è quello dei servizi sociali: «tutti i Comuni, e quindi i cittadini, hanno beneficiato di oltre 5,6 milioni di € in più, negli ultimi tre anni, per il settore sociale. Risorse ottenute – spiegano dal Comune – grazie all’accesso a fondi nazionali e regionali cui i piccoli comuni, da soli, non avrebbero avuto la forza di accedere. Quindi, piuttosto che avere “paura di Senigallia”, dovremmo guardare con concretezza ai vantaggi reciproci dello stare insieme e rapportarci apertamente al Comune Capofila del territorio».
Un’analogia con quanto accadrebbe se si utilizzasse la forma del consorzio o azienda speciale, anziché creare l’unione dei comuni “Le terre della marca senone”, come proposto dall’opposizione. «In sostanza non cambierebbe proprio nulla – spiega il sindaco Arduino Tassi – ma la proposta che hanno suggerito di rilanciare il Co.Ge.S.Co. come “azienda speciale” è praticabile soltanto per il settore socio-assistenziale. Non è consentita, per legge, la gestione associata delle funzioni amministrative (es. polizia municipale, ragioneria, informatica, urbanistica, suap, sue, ecc.) con quella forma giuridica. Quindi si tratta di una proposta contraddittoria».

Un’ultima osservazione della minoranza di Serra de’ Conti riguardava il personale della futura unione dei comuni e anche su questo l’amministrazione comunale ha risposto in maniera lapidaria: «La prospettiva dell’Unione è basata su uno “studio di fattibilità” e uno “statuto”, redatti da funzionari, già alle dipendenze dei Comuni, che hanno lavorato senza alcun compenso e la cui futura collaborazione è da ritenere auspicabile per il livello di professionalità loro proprio. Insinuare che faranno il “doppio lavoro” visto che la legge non lo permette e che per le unioni sono espressamente vietate maggiori spese di gestione, appare solo una provocazione.
Abbiamo la netta impressione di un mancato approfondimento degli argomenti e di una polemica volutamente superficiale: un gioco di schieramento che si guarda bene da una seria assunzione di responsabilità».

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