Senigallia

Il senigalliese Roberto Coppari eletto nel Consiglio Nazionale del Fondo per la Ricerca Scientifica svizzero

Incarico di prestigio per il ricercatore di fama internazionale ed esperto della biologia del metabolismo, professore alla facoltà di Medicina dell'Università di Ginevra

Il professor Roberto Coppari

SENIGALLIA- Un marchigiano eletto nel Consiglio Nazionale del Fondo per la Ricerca Scientifica svizzero (SNF), la più importante istituzione svizzera per la promozione della ricerca scientifica. È il senigalliese Roberto Coppari, ricercatore di fama internazionale ed esperto della biologia del metabolismo, in particolate su diabete e cancro; dal 2012 è professore alla facoltà di Medicina dell’Università di Ginevra e direttore del Centro sul Diabete che opera all’interno nell’ateneo. 

Nella prestigiosa istituzione svizzera, il biologo marchigiano va a ricoprire lo stesso incarico assunto nel 2016 in Belgio presso il Fund for Scientific Research (FNRS). Da oggi, Coppari diventa uno dei 25 membri eletti della Divisione 3, medicina e biologia, del Consiglio Nazionale del Fondo per la Ricerca Scientifica svizzero, l’organo che valuta le proposte di progetti di ricerca scientifica e decide in merito agli investimenti o finanziamenti da accordare, valutandoli anche in relazione alle strategie nazionali.

Roberto Coppari ha conseguito il Ph.D in Neuroscienze nel 2002, e il post dottorato, nel 2005, entrambi alla Harvard Medical School di Boston, dopo la Laurea in biologia presso l’Università di Camerino nel 1997; per un breve periodo ricercatore all’Università Politecnica delle Marche, dal 2007 al 2012 è stato ricercatore e docente alla University of Texas Southwestern Medical School di Dallas. Dal 2012 è membro esterno del Center for Epigenetics and Methabolism  dell’UCI (University of California, di Invine). 

Attualmente è professore presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Ginevra in Svizzera dove dirige anche il Faculty Diabetes Center (dal 2015) e il Metabolic Core facility (dal 2017). Identificando una proteina che aiuta a regolare la glicemia e i lipidi, il biologo con i ricercatori della UNIGE si sta impegnando nella ricerca di trattamenti più efficaci dell’attuale terapia insulinica. La proteina, chiamata S100A9, in determinate condizioni, sembra agire come un regolatore di zucchero nel sangue e lipidi evitando gli effetti collaterali più dannosi dell’insulina. Questa scoperta, che può essere letta in Nature Communications, spiana la strada a un migliore trattamento del diabete e potrebbe migliorare significativamente la qualità della vita di decine di milioni di persone affette da carenza di insulina.

Il suo lavoro mira anche a capire come la pressione metabolica (ad esempio l’alimentazione ipercalorica) influenzi il comportamento delle cellule tumorali, ricerche alla base di possibili nuovi trattamenti per le malattie metaboliche e cancerose.

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