Senigallia

Amministrazione trasparente, Bomprezzi: «La chiave per una cittadinanza consapevole è l’informazione»

Intervista all'assessore del Comune di Senigallia Chantal Bomprezzi alla sua prima esperienza da amministratore nella Giunta Mangialardi. Prima esperienza a cui sta dedicando il massimo impegno

Chantal Bomprezzi
Chantal Bomprezzi

SENIGALLIA – La trasparenza è una cosa seria. Non solo per le associazioni e i cittadini, ma anche per l’assessore con delega all’agenda digitale, innovazione tecnologica e, appunto, trasparenza, del Comune di Senigallia, Chantal Bomprezzi. Avere una delega ad hoc è un importante segnale che il sindaco Maurizio Mangialardi ha voluto dare all’intera città, responsabilizzando anche una giovane (appena 25 anni quando è arrivata la nomina) alla sua prima esperienza da amministratore. Prima esperienza a cui sta dedicando il massimo impegno.

«La trasparenza non è solo affiancare strumenti politici alle normative che impongono la pubblicizzazione degli atti di un’amministrazione – spiega convinta l’assessore Chantal Bomprezzi – ma è la chiave dell’informazione dei cittadini sull’operato dell’ente pubblico, è il primo passo per una reale consapevolezza politica e amministrativa, per una vera e attiva cittadinanza».

Un primo passo da stimolare soprattutto nei più giovani, molti dei quali (come tanti adulti però) all’oscuro persino dei principi base del funzionamento della democrazia.
«Per questo cerchiamo di andare oltre ciò che è un obbligo per gli enti locali in materia di trasparenza – continua Chantal Bomprezzi – ideando sempre nuove iniziative che sono raccolte nel piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza come previsto dal D. Lgs. 23 giugno 2016 n. 97. Iniziative non solo per gli addetti ai lavori ma che vogliamo rendere sempre meno tecniche proprio per coinvolgere giovani e studenti».

Tra queste vi sono sia la giornata della trasparenza, sia le attività con le scuole, sia il Consiglio municipale dei ragazzi (Cmr), dove si può capire il funzionamento del consiglio comunale. Lo scopo è ovviamente quello di avvicinare i giovani – sono coinvolte tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado – a una forma attiva di cittadinanza, per renderli consapevoli dei diritti e dei doveri che hanno loro, così come l’amministrazione nei loro confronti.

«Purtroppo – spiega Chantal Bomprezzi – durante le varie iniziative che abbiamo svolto coi giovani è emerso che ci sono molti pregiudizi sulla politica e sui politici, visti come persone che o si fanno gli affari loro o lo fanno come mestiere o che per quello prendono un sacco di soldi. In realtà, quando abbiamo spiegato i veri costi della politica, gli impegni, le difficoltà degli amministratori, le norme che vietano certi comportamenti sono rimasti quasi male: non volevano crederci, segno probabilmente che filtrano le notizie da ciò che sentono in famiglia o in tv. Ecco perché dobbiamo impegnarci ancora».

Ma trasparenza è anche la tendenza a vedere il municipio come una casa di vetro, dove tutti, cittadini e consiglieri, possono leggere i documenti pubblici dell’amministrazione, averne una copia, guardare il consiglio comunale in diretta streaming, conoscere gli atti proposti e approvati.
In merito all’accesso agli atti, è stata recentemente approvata in Commissione una serie di modifiche al regolamento (delibera giunta 2525/2017) sull’accesso documentale che potesse recepire alcune nuove norme in materia, eliminando per esempio il requisito dell’interesse concreto per il cittadino per poter accedere agli atti, così come sono previste nuove modalità, anche urgenti, per ottenere dei documenti, senza intasare l’ente pubblico.

Tra le altre iniziative, c’è appunto la web tv, una piattaforma che consente di assistere in diretta streaming (e poi di vedersele anche in differita) le sedute di consiglio e commissioni. Sono state acquistate anche nuove videocamere da installare anche nei luoghi dove si svolgono eventi pubblici, in modo da aumentare le occasioni di conoscenza.

Altre sfide dunque per l’assessore Chantal Bomprezzi, che fin dall’inizio ha dovuto impegnarsi anche per acquisire quell’autorevolezza che il ruolo richiede. «Finora è stata una scuola di vita: ho conosciuto tante persone che non credo avrei mai potuto incontrare a 25 anni appena laureata, ma ho anche capito come funziona un’amministrazione pubblica, dove quindi l’io è assolutamente da mettere in un angolino. C’è tanta complessità nel settore pubblico e, per superare gli ostacoli serve davvero un lavoro di squadra. In questo senso, la politica è sul serio un servizio alla cittadinanza. Il mio futuro? Ancora non ho idea di cosa farò dopo questo mandato, intanto cerchiamo di completare il programma che ci siamo dati, poi vedremo».

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