Senigallia

Prostituzione minorile, arrestata una 41enne

I carabinieri di Senigallia hanno messo fine ad un giro di squillo in cui erano implicate anche alcune insospettabili senigalliesi tra cui una minorenne. Le indagini proseguono per verificare la posizione degli intestatari delle altre utenze rilevate sui tabulati

Il Camper utilizzato dalla donna a Senigallia
Il Camper utilizzato dalla donna a Senigallia

SENIGALLIA – I carabinieri della Compagnia di Senigallia hanno dato esecuzione ad ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari firmata dal G.I.P. del Tribunale di Ancona Dott.ssa Marrone, nei confronti di una quarantunenne, residente a Senigallia, responsabile del reato di prostituzione minorile.

I fatti
La donna è stata rintracciata ieri sera con il camper, utilizzato come alcova, sulla statale adriatica nel parcheggio adiacente ad un supermercato. Il GIP nel provvedimento contesta all’indagata di aver organizzato e favorito la prostituzione di una minorenne pubblicizzata mediante l’inserzione di appositi annunci sui siti destinati ad incontri ed offerte di lavoro, instaurando e mantenendo per conto della minore i contatti telefonici con i clienti, mettendole a disposizione il proprio camper ed accompagnandola sul luogo degli incontri. Le indagini, dirette dal Pm Dott. Ruggiero Dicuonzo della Procura della Repubblica di Ancona e condotte dai carabinieri con l’ausilio di attività tecniche, sono state avviate a seguito della denuncia presentata dai genitori di una sedicenne che avevano il sospetto che la propria figlia fosse entrata in un giro di baby squillo.

Le prove
Al momento della denuncia, i genitori hanno prodotto un file audio diffuso in internet in cui avevano riconosciuto la voce della figlia che pubblicizzava il prezzo delle prestazioni. Tali elementi hanno consentito al pubblico ministero di autorizzare i Carabinieri ad eseguire una serie di attività tecniche ed analisi documentali del traffico telefonico. I fatti oggetto dell’inchiesta si sono svolti dal mese di novembre al mese di gennaio di quest’anno. Periodo in cui la minorenne dopo essere stata collocata in comunità dal Tribunale per i Minorenni delle Marche si era allontanata volontariamente. È stata un’indagine certosina che ha consentito di costruire le prove partendo da semplici sospetti attraverso l’analisi dei tabulati di traffico telefonico e l’esame dei social e delle chat sui quali la minorenne pubblicava le sue foto. Sono stati documentati i contatti telefonici tra la minorenne e la quarantunenne arrestata ed altre persone al vaglio degli inquirenti.

Le indagini
Durante l’indagine, la quarantunenne, dopo le notizie pubblicate su alcuni giornali locali, aveva improvvisamente cambiato numero di telefono. Significativa una telefonata, in cui rivelava ad un’amica che lo aveva dovuto cambiare perché non stava tranquilla. Attraverso l’analisi del traffico telefonico è stata determinata la frequenza dei contatti tra il numero in uso alla minorenne e le altre utenze rilevate dal tabulato. Tale operazione ha permesso di sviluppare un elenco dal quale sono state estrapolate le utenze che avevano avuto un numero rilevante di contatti con la minorenne. In questo modo sono state individuate alcune persone, tra cui uomini di età non compatibile con la possibilità di avere una semplice amicizia con una minorenne, che sono state sentite dai carabinieri. Dalle audizioni è emerso che la minore ha esercitato attività di prostituzione, e che tale attività è stata esercitata all’interno del camper messo a disposizione dall’indagata e con l’ausilio della stessa che si era attivata per trovare clienti alla ragazza. Sono stati scoperti in internet annunci, pubblicati per conto della minore, con cui si offrivano le sue prestazioni sessuali a pagamento con indicazione del numero di cellulare. È stato accertato che la minore, per effetto della sua attività, disponesse di denaro sufficiente a tutte le sue necessità e che gli consentivano di frequentare discoteche e ristoranti del litorale.

L’arresto
Nel corso dell’operazione, oltre al sequestro del telefonino dell’indagata, in esecuzione del medesimo provvedimento cautelare, è stato sottoposto a sequestro preventivo l’autocaravan Iveco “Laika”, di proprietà della donna ed utilizzato per l’attività illecita. Dopo le formalità di rito la donna è stata accompagnata nella sua abitazione e sottoposta agli arresti domiciliari con il divieto di comunicare ed incontrare persone estranee al suo nucleo familiare.

 

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