Senigallia

Senigallia, prima critica dal Pd alla giunta. Dario Romano: «Non c’è un programma»

L'ex presidente del consiglio comunale e probabile capogruppo dem: «Ascolto importante, ma lasciare decidere ai cittadini è semplicemente una foglia di fico dietro alla quale nascondersi quando non si hanno delle idee»

Dario Romano
Dario Romano

SENIGALLIA – Critico con l’atteggiamento della nuova giunta è il neo consigliere comunale Pd Dario Romano. Critico perché lasciare troppo spazio all’ascolto sembra essere un compensativo per la mancanza di una direzione politica chiara da far assumere alla città su temi importanti come riqualificazioni, viabilità, lavori pubblici.

«In questi giorni, sui giornali, ho letto alcune dichiarazioni del sindaco e della nuova giunta su diverse questioni cittadine: stadio, Piazza Simoncelli, ponte II Giugno, piste ciclabili solo per fare alcuni esempi. È pienamente legittimo che chi sieda al governo decida di cambiare e prendere altre scelte rispetto allo sviluppo della città – spiega l’ex presidente del consiglio comunale Dario Romano, il consigliere più votato alle scorse elezioni con oltre 550 preferenze -. La mia e la nostra preoccupazione, però, sono rivolte proprio alla direzione che si vuole dare a Senigallia: perché se è vero che l’ascolto e la condivisione sono importanti, da un lato, dall’altro non si può abdicare alla propria funzione di governo e indirizzo». 

Secondo il consigliere – che già stasera, o comunque prima del consiglio comunale che si terrà venerdì 16 ottobre, potrebbe essere nominato capogruppo Pd – il ruolo della politica è quella di prendere decisioni in base a una linea di governo che si dovrebbe avere già chiara in mente.

«La Politica deve compiere delle scelte – continua Dario Romano – lasciare decidere ai cittadini è semplicemente una foglia di fico dietro alla quale nascondersi quando non si hanno delle idee e un programma. Se queste sono le premesse, è ovvio che l’opposizione che condurremo sarà ancora più dura e serrata, rispetto ai temi e alla visione di città che si propone di mettere in campo». 

Tra gli argomenti contestati c’è per esempio la crisi del commercio, per risolvere la quale secondo Dario Romano non basta lasciare 50 parcheggi in più vicino il centro storico; o la viabilità a cui mettere mano. «Pensare, per esempio, di iniziare i lavori in Piazza Simoncelli a gennaio/febbraio o addirittura non farli, significa non aver ben chiaro come funziona un cantiere pubblico: iniziare dei lavori in pieno inverno può portare un gran danno agli operatori e a chi lavora e risiede in centro, perché poi quel cantiere con molta probabilità potrebbe protrarsi fino a estate inoltrata. Pensare di rendere un ponte carrabile con una consultazione “popolare” (fatta come non si sa, chi interpellare?) significa che di quella zona di città, in realtà, non si ha un’idea o che, peggio ancora, nella coalizione ci sono visioni totalmente differenti e inconciliabili. Chi lo vuole carrabile, chi pedonale; chi carrabile per auto e camion la mattina e pedonale la sera; chi carrabile d’inverno e pedonale d’estate. Non c’è, però, una visione complessiva». 

La prima critica del Pd alla nuova giunta arriva a consiglio comunale nemmeno convocato: «Era ed è fondamentale avere una regia politica su ogni scelta – conclude Dario Romano – non è pensabile cancellare tutto ciò che è stato fatto prima senza avere un’idea generale del futuro. Questa non è mai emersa in campagna elettorale, speriamo possa venire fuori nei prossimi giorni».

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