Senigallia

Barriere fonoassorbenti, il progetto che divide

Il presidente Anci Marche e sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi, è convinto che non serva un muro di Berlino: «Dobbiamo analizzare punto per punto». Critica Confartigianato per timori sulle ripercussioni turistiche

Il cantiere in via Perugia, a Senigallia, per l'installazione delle barriere antirumore
Il cantiere in via Perugia, a Senigallia, per l'installazione delle barriere antirumore

SENIGALLIA – “Sì” a interventi che possano mitigare le problematiche causate dalla presenza dei binari ferroviari, “no” a un unico intervento uguale per tutti i punti delle varie città costiere della Regione. Così si è espresso il sindaco della spiaggia di velluto Maurizio Mangialardi che intervenendo sul tema dopo l’incontro dei sindaci schieratisi contro il progetto RFI sulle barriere fonoassorbenti.

Il sindaco di Senigallia ha dato la propria disponibilità a ragionare su qualsiasi intervento che possa migliorare la qualità della vita dei residenti, sia della spiaggia di velluto che delle altre città costiere marchigiane, con la veste di presidente Anci Marche.
«È chiaro che non possiamo permetterci un muro di Berlino lungo chilometri e chilometri, quindi il progetto di Rfi non potrà essere omogeneo in tutta la regione – ha spiegato Mangialardi -, ma dobbiamo analizzare punto per punto la migliore strategia per non penalizzare residenti e operatori turistici. Ci sono molti punti in cui le barriere non servono, altri punti dove basterebbe operare qualche piccolo intervento anche negli edifici limitrofi come sostituire gli infissi per ridurre fortemente i rumori e tratti in cui invece si dovrebbe intervenire sul materiale rotabile di nuova generazione».

Il tema è stato sviluppato anzitempo a Senigallia, dove da anni si è discusso di mitigare i rumori derivanti dal transito dei convogli, spesso con velocità sostenuta anche di notte. In via Perugia sono state allestite delle alte barriere fonoassorbenti, che permettono di ridurre notevolmente i suoni prodotti dal passaggio dei treni.

«L’intervento – spiega il primo cittadino senigalliese – deve essere ancora ultimato: mancano infatti le piante ed essenze verdi che mitigheranno l’impatto visivo e ambientale e per le quali è stato predisposto tutto, ma già oggi possiamo dire che via Perugia è una strada completamente diversa. Fino a pochi mesi fa, c’erano massicciata e binari ad altezza d’uomo, i treni che viaggiano ad altezza delle finestre di casa e gli alberghi avevano le proprie camere che davano sui fili dell’alta tensione. Uno scenario orribile, oggi profondamente mutato grazie a una contrattazione con Rfi e Regione partita anzitempo».

Sul tema si è espressa in maniera molto critica invece Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino, convinta che il progetto RFI sulle barriere fonoassorbenti creerà un muro non solo inquinante ma, soprattutto, renderebbe brutte e deprimenti le nostre città penalizzandole anche economicamente.

Positivo invece l’approccio della Regione Marche: tramite l’assessore alle infrastrutture nonché vicepresidente Anna Casini si è riunito il 19 febbraio un tavolo tecnico per approfondire l’argomento e un prossimo incontro si terrà tra sette giorni in Regione: i punti cardine sono ovviamente la tutela del paesaggio e la salvaguardia dell’economia turistica, ma al contempo il miglioramento delle condizioni dei residenti dei terreni limitrofi alla linea ferroviaria adriatica.

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