Senigallia

Mafia: le Marche non più isola felice tra droga, riciclaggio e corruzione

È quanto emerge dal report di Libera, dove un intervistato su quattro dichiara di conoscere personalmente qualcuno coinvolto in pratiche corruttive. Il procuratore Sottani: «Ricostruzione post terremoto a rischio infiltrazioni mafiose»

Presentato a Senigallia LiberaIdee, il rapporto sulla percezione e presenza delle mafie e della corruzione nelle Marche
Presentato a Senigallia LiberaIdee, il rapporto sulla percezione e presenza delle mafie e della corruzione nelle Marche

SENIGALLIA – Le Marche non sono più un’isola felice per quanto riguarda la presenza della mafia, eppure meno di un marchigiano su cinque lo reputa un fenomeno preoccupante e socialmente pericoloso. È uno dei dati principali che emergono da LiberaIdee, il rapporto sulla percezione e presenza delle mafie e della corruzione nelle Marche, presentato oggi, 22 febbraio, a Senigallia da Libera (rete di associazioni e gruppi contro le mafie), alla presenza del Procuratore della Repubblica presso la Corte d’Appello di Ancona Sergio Sottani, del presidente Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo, del vicesindaco Maurizio Memè, della referente regionale di Libera Paola Senesi e del componente dell’ufficio di presidenza di Libera Stefano Busi.

Il rapporto – che dà il via a una serie di appuntamenti dal titolo “LiberaIdee. Il viaggio” – è nato da un questionario sottoposto a 300 persone che hanno indicato come attività principali delle mafie nelle Marche il traffico di stupefacenti (70%), lo sfruttamento della prostituzione (32%) e del lavoro nero (31%), la corruzione dei dipendenti pubblici e gli appalti truccati (entrambi al 20%). Tra i fattori che spingono all’adesione alla criminalità organizzata ci sono la famiglia e il contesto ma anche le difficoltà economiche.

Un intervistato su quattro dichiara di conoscere personalmente qualcuno coinvolto in pratiche corruttive (aver ricevuto o aver offerto tangenti e/o favori indebiti), il che genera un sentimento di sfiducia e malcontento rivolto per lo più a esponenti di partiti e governo.

Da sinistra Maurizio Memè, Sergio Sottani e Antonio Mastrovincenzo
Da sinistra Maurizio Memè, Sergio Sottani e Antonio Mastrovincenzo

Citando la relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia (pag 285-288), il procuratore Sottani ha evidenziato come la regione sia “appetibile per la criminalità organizzata”, innanzitutto per il riciclaggio di denaro sporco. Cambiano le modalità delle cosche mafiose che secondo Sottani non si manifesteranno quasi mai in modo tradizionale e violento nelle Marche ma operano soprattutto in modo silente nel sistema degli appalti. Terreno fertile dopo un dramma come il terremoto. «La ricostruzione – ha detto il Procuratore – è a rischio di infiltrazioni mafiose. Molti sindaci delle zone terremotate vorrebbero solo che partissero i cantieri sottovalutando la presenza delle mafie o considerandole marginali, ma dobbiamo ricordare che siamo di fronte al più grande cantiere della ricostruzione di tutta Europa».

Presentato a Senigallia LiberaIdee, il rapporto sulla percezione e presenza delle mafie e della corruzione nelle Marche
Presentato a Senigallia LiberaIdee, il rapporto sulla percezione e presenza delle mafie e della corruzione nelle Marche

«Le Marche sono considerate a rischio come una regione che potrebbe divenire presto una nuova frontiera dove le criminalità organizzate potrebbero rivolgere i propri affari – ha dichiarato il presidente dell’Assemblea legislativa Mastrovincenzo – i reati di stampo mafioso sono in aumento, come l’omicidio del collaboratore di giustizia a Pesaro nel giorno di Natale: episodio che deve farci riflettere e tenere alta la guardia perché non siamo più un’isola felice».

I parenti di Attilio Romanò, il giovane ucciso dalla Camorra nel 2005 e a cui è stato dedicato il gruppo Libera di Senigallia
I parenti di Attilio Romanò, il giovane ucciso dalla Camorra nel 2005 e a cui è stato dedicato il gruppo Libera di Senigallia

«Il percorso è iniziato nel 2016 – hanno detto i responsabili di Libera Stefano Busi e Paola Senesi – quando si è riflettuto sui cambiamenti sociali del paese, sulle nuove modalità delle mafie e sui moderni “patti corruttivi”. Oltre a un semplice questionario abbiamo analizzato la situazione regione per regione, provincia per provincia e abbiamo stilato un report che sarà il punto di partenza per un manifesto di intenti che lanceremo a breve». Lo strumento per costruire una nuova coscienza civile nella nazione e nella regione, guardando soprattutto ai giovani.

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