Senigallia

Senigallia, la commissione diventa il terreno dello scontro politico

Perplessità circa l'operato dell'amministrazione comunale sono state sollevate da Mandolini sul tema dell'illuminazione pubblica; da Martinangeli e Palma sulla sanità e sull'emergenza covid

La prima commissione consiliare di Senigallia, svoltasi in modalità telematica
La prima commissione consiliare di Senigallia, svoltasi in modalità telematica

SENIGALLIA – Dopo la terza commissione sulle problematiche circa il supporto ai cittadini e alle imprese da parte del Comune, altre questioni vengono sollevate dai componenti di altri due organismi: da Riccardo Mandolini (gruppo misto) circa il regolamento per la concessione degli impianti di illuminazione pubblica affrontato in prima commissione e dalle consigliere del M5s Elisabetta Palma e Stefania Martinangeli circa l’emergenza covid-19 affrontata in quarta commissione. In entrambi i casi, sono state espresse forti perplessità sull’operato dell’amministrazione comunale. Ma andiamo per ordine.

Il 19 maggio si è svolta la seduta, virtuale date le norme anticovid in politica, della prima commissione, l’organismo consiliare che si occupa di affari istituzionali, personale, partecipazione e trasparenza. Tema all’ordine del giorno era un regolamento proposto dalla giunta comunale con il quale si vorrebbero concedere in uso per venti anni alle aziende delle telecomunicazioni gli impianti della pubblica illuminazione, atto presentato come necessario per sviluppare la fibra ottica. Secondo Mandolini, consigliere del gruppo misto, «a Senigallia è già aperto un cantiere per lo sviluppo della fibra ottica ed è quello portato avanti dalla Open Fiber (società pubblica vincitrice degli appalti della Infratel spa, società in-house del Ministero dello sviluppo economico) nell’ambito del progetto di finanziamento pubblico a fondo perduto della Banda ultra larga. Di conseguenza la contesa non è “fibra sì, fibra no”. Casomai è la giunta comunale, che dovrebbe spiegare ai cittadini il perché del ritardo accumulato nei lavori».

Il problema principale, sottolinea il consigliere, è che un tema così importante sia stato affrontato senza alcuna documentazione: «è sembrato a me scontato che prima di deliberare si potesse avere la fotografia della reale situazione cittadina, documentazione che è il minimo sindacale per poter affrontare una discussione che impone scelte politiche importantissime e che impegnano il comune per i prossimi venti anni. Invece no! Nonostante queste formali richieste, sia mie sia di altri consiglieri, peraltro nelle modalità indicate dall’assessore stesso, la documentazione non ci è stata consegnata. La pratica è poi passata in Commissione grazie ad una forzatura sulle prerogative dei consiglieri comunali e in spregio della trasparenza amministrativa che la legge impone alle amministrazioni comunali». Ma Mandolini promette battaglia: «naturalmente ora presenterò emendamenti nel merito che tutelino i cittadini; anche nell’ottica di non lasciare spiragli a tecnologie che non fossero relative alla sola estensione della fibra ottica FTTH (Fiber to the home) e che vadano nella direzione di prediligere le reti pubbliche. Ma è anche importante che vi sia una attenzione da parte dei cittadini su simili questioni: solo con una attenta vigilanza democratica si può evitare che anche in Consiglio comunale (convocato sempre in videoconferenza per il giorno 27 maggio) si ripeta la vergogna di ciò che è accaduto in Commissione».

Tre giorni dopo altre criticità sono state sollevate in quarta commissione, l’organismo consiliare di Senigallia che si occupa “sanità e welfare”, «convocato dopo oltre un mese e mezzo dalla richiesta» delle due consigliere del Movimento 5 Stelle Senigallia. Nella prima fase, la parola d’ordine era sospendere tutto ciò che non era urgente (attività assistenziali programmate, specialistica ed ambulatoriale). «Al sindaco chiedevamo risposte tempestive, oltre che sulla situazione dei contagi a Senigallia, su come venissero affrontate le emergenze del cittadino non covid e le sue esigenze di prevenzione, sull’operatività del pronto soccorso e sui protocolli per la salvaguardia del cittadino dal pericolo di contagio, su quali fossero le unità operative ancora accessibili, oltre alle unità covid, nonché in quale modo fosse garantita una assistenza sanitaria diffusa sul territorio. A tutte queste domande era necessario, per i cittadini, avere subito una risposta ed era necessario, per noi consiglieri comunali, avere subito un confronto con i vertici dell’Area vasta e con il presidente della quarta commissione regionale Volpini». 

Le due consigliere comunali pentastellate, Palma e Martinangeli, vanno però all’attacco di  Mangialardi sostenendo di non aver aggiornato cittadini e componenti dell’assise comunale al contrario di altri suoi colleghi. «Purtroppo, queste risposte e questo confronto non ci sono stati concessi. A parte ciò che abbiamo letto sui giornali, nessuna informazione o dato ci è pervenuto dal sindaco, nemmeno sul numero di contagi nella nostra città. Due mesi di oscurità e di tenebre in cui come cittadini abbiamo solo pregato di non ammalarci, di non fratturarci, di non essere vittime di infarto, ictus o altre patologie che necessitassero di intervento urgente».

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