Senigallia

Senigallia, i cantieri procedono nonostante il coronavirus

Non si bloccano i gli interventi già iniziati sulla spiaggia di velluto, neanche con l'emergenza covid-19 in atto. A confermarlo è l'assessore Monachesi che rassicura sulle modalità operative

Il cantiere mobile per i lavori sul lungomare Da Vinci, a Senigallia, per la pista ciclabile
Il cantiere mobile per i lavori sul lungomare Da Vinci, a Senigallia, per la pista ciclabile

SENIGALLIA – L’emergenza coronavirus non blocca i cantieri sulla spiaggia di velluto. A dirlo è l’assessore ai lavori pubblici Enzo Monachesi. La situazione sanitaria, che ha di fatto bloccato l’intera Italia e non solo, costringe centinaia di migliaia di lavoratori a rimanere a casa per tutelare la salute. Alcune categorie – come il personale sanitario, le forze dell’ordine o gli operai – proseguono incessantemente le varie attività. Compresi i lavori in giro per Senigallia.

I cantieri vanno infatti avanti, pressoché senza intoppi. Non solo perché il decreto del presidente del consiglio dei ministri “salva” i lavori pubblici, ma anche perché in molti casi è possibile adoperare quegli accorgimenti che permettono di avviare, continuare o portare a termine i vari interventi. Come quelli sulle sedi stradali.

Continua infatti il cantiere per la ciclovia adriatica sul lungomare Da Vinci di Senigallia, e quello all’ex Messersì, mentre si è concluso l’intervento per la riasfaltatura del lungomare in vista della 6^ tappa della Tirreno Adriatico poi annullata. Ma non solo. A breve verranno firmati i contratti con le aziende per far partire i lavori sullo stradone Misa e sul lungomare Mameli, che dovrebbe essere asfaltato in tempo per l’estate o ciò che rimarrà dopo l’emergenza coronavirus.

Il fatto che gli operai possano lavorare anche con la mascherina ma soprattutto senza assembramenti ma a distanza l’uno dall’altro – chi su un macchinario, chi a terra, chi su un altro mezzo – permette di assicurare la distanza minima di un metro per evitare contatti e possibili contagi da operai asintomatici. Il problema – spiega l’assessore ai lavori pubblici – è semmai sulla fornitura dei materiali che potrebbe in questo periodo risentire delle criticità in atto: alcune aziende hanno infatti sospeso la produzione fino a dopo l’emergenza.

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