Senigallia

Senigallia, flash mob per salvare dall’abbattimento gli alberi sul fiume

Le associazioni ambientaliste hanno manifestato per salvare l'ultimo chilometro di bosco ripariale lungo il Misa dalle ruspe del Consorzio di Bonifica - FOTO

SENIGALLIA – Un flash mob per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza dell’ultimo chilometro di bosco ripariale lungo il Misa. Lo hanno organizzato e messo in atto alcuni cittadini e sigle ambientaliste senigalliesi per protestare contro il taglio che ha interessato centinaia di alberi, soprattutto querce e pioppi bianchi, operato dal Consorzio di Bonifica delle Marche nell’ambito del progetto di messa in sicurezza del fiume.

Il piano di risistemazione idraulica degli argini fluviali lungo la vallata che dall’entroterra arriva fino a Senigallia è ormai stato discusso da tempo nei vari organi istituzionali; i lavori sono iniziati nel 2018 per un primo stralcio: quello che è coinciso con la bella stagione del 2019 è solo un’altra porzione di quel macro progetto che è la messa in sicurezza del fiume Misa perché non si verifichino più (o venga ridotto il rischio) esondazioni e alluvioni come quella del 2014.

L’arrivo delle ruspe – contestato dagli ambientalisti in più di un’occasione – significa «l’eliminazione di varie essenze verdi, molte ad alto fusto e protette». Per questo motivo l’associazione Confluenze di Senigallia, il Gruppo Società e ambiente, la sezione di Italia Nostra di Senigallia, esponenti regionali del WWF, tante famiglie e singoli cittadini hanno voluto partecipare lo scorso sabato 14 settembre a un flash mob per la salvaguardia dell’ultimo chilometro di bosco ripariale lungo il fiume Misa, in zona Vallone.

Il flash mob delle associazioni ambientaliste lungo il fiume Misa per salvare gli alberi
Il flash mob delle associazioni ambientaliste lungo il fiume Misa per salvare gli alberi

«Centinaia e centinaia di alberi sono a rischio – spiegano da Confluenze – . Lo scopo di questa eliminazione è rifare dei tratti di argine e, come si sa, gli alberi intralciano il lavoro delle ruspe. Il guaio è che eliminando gli alberi – che in tanti anni non hanno mai causato danni – si aumenterà la velocità delle acque, si favorirà l’erosione delle sponde e degli argini, accumulando ghiaia e limo nel tratto cittadino, mettendo a repentaglio il centro storico ed i quartieri limitrofi. Si distruggerà un ambiente unico nel nostro territorio per spostare, mescolare e riposizionare della terra. Importo 4 milioni di euro!»

Al centro del flash mob c’è la modifica del progetto avallato da Comune e Regione: secondo gli ambientalisti senigalliesi la stessa legislazione europea, nazionale e regionale fornirebbe «indicazioni diametralmente opposte», spingendo perché venga ridato «spazio ai fiumi, realizzando aree di laminazione a monte, facendo manutenzione costante della vegetazione, riconvertendo l’agricoltura e la gestione dei terreni».

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