Senigallia

Fiume Misa, la situazione dei lavori su argini e vasche di espansione

In commissione il presidente del Consorzio di bonifica ha relazionato sugli interventi che termineranno entro l’anno, affidate intanto le casse alle Bettolelle

Da sinistra: Netti, Mangialardi e il presidente della commissione Gregorini

SENIGALLIA – Si è  svolta ieri la seduta della seconda commissione consiliare, convocata per fare il punto della situazione sui lavori sul fiume Misa. Un appuntamento voluto dal sindaco Mangialardi a cui ha preso parte il presidente del Consorzio di bonifica delle Marche Claudio Netti. Proprio lui ha fornito ai consiglieri un prospetto sul rafforzamento degli argini, 4 km di interventi divisi in due lotti, che dovrebbero terminare entro Natale.

«Opere importanti» ha detto Netti, «che dovrebbero essere ordinarie e che invece sono straordinarie perché spesso ci si muove in un contesto normativo complesso e molto burocratico. Dal 1 gennaio 2014, da quando si è insediato il Consorzio, abbiamo cambiato passo».

Da sinistra: Netti, Mangialardi e il presidente della commissione Gregorini

Il fiume Misa è complesso, come altri nella regione, ha causato morti e danni e finisce in mare a ridosso del centro abitato con le criticità tipiche che ciò comporta. «L’intervento attuale è diviso in due lotti ma la funzione è unitaria e siamo riusciti a salvaguardare l’occupazione di piccole realtà locali che non un affidamento unico sarebbero state escluse – ha spiegato Netti -. Abbiamo 20 mezzi e 40 uomini nei cantieri lungo il fiume che hanno completato in anticipo sul cronoprogramma lo sfalcio e il taglio della vegetazione sul lotto 1 e i tre quarti sul lotto 2. Sembra una banalità ma è davvero importante togliere le piante perché anche le più vigorose, con la continua erosione, possono crollare e causare problemi. Poi c’è la rimozione dei materiali, più costosa della ricostruzione dell’argine. Molti punti erano critici tanto che il problema si è risolto meglio e più velocemente demolendo l’argine e ricostruendolo. Con una base più ampia e profonda è impossibile il sifonamento e con le reti anti intrusione evitiamo le tane degli animali: ad oggi siamo al 70% del rifacimento degli argini nel lotto 1 e al 57% nel lotto 2 che però è più lungo di circa 5/600 metri».

Netti ha poi risposto alle domande e sollecitazioni dei commissari su portelle, riprofilatura degli argini, ribassi d’asta, percorsi ciclabili, continue allerte meteo e vasche di espansione. Il progetto di quest’ultime è stato affidato a una cooperativa di Forlì per circa 1,5 mln di euro e i lavori dovrebbero partire proprio nell’ultimo mese perlomeno per la prima cassa alle Bettolelle di Senigallia. Il consorzio di bonifica in questo caso non c’entra nulla.

Al momento non sono stati progettati ulteriori interventi sull’argine, per lo meno sulla sponda sinistra come sollecitato da Sartini (Senigallia Bene Comune) né per il dragaggio della foce del fiume, indicato importante persino dal sindaco stesso. In futuro però sono in arrivo ulteriori risorse che la Regione Marche ha intercettato: si tratta di circa 90 milioni per il 2019 e 60 per il 2020 di cui almeno 10 arriveranno nel senigalliese. Sul cui utilizzo si dovrà discutere seriamente per la messa in sicurezza di tutto l’alveo fluviale e non solo di quei punti tra ponte Portone e casine di Ostra che sono stati individuati come critici con le indagini geoelettriche.

«Risorse importanti se si pensa – ha concluso il sindaco – che fino al 2014 erano stanziati 140 mila euro per la manutenzione di tutti i fiumi e fossi minori dell’intera regione».

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