Senigallia

Senigallia, Fabrizio Volpini incassa il sostegno di Roberto Mancini e del Pd di Ostra

L’ex consigliere comunale spiega perché voterà il candidato del centrosinistra mentre il circolo Dem dell’entroterra racconta chi è l’ex sindaco Olivetti: «Non è certo il nuovo che avanza»

Fabrizio Volpini, candidato del centrosinistra alle elezioni comunali 2020 di Senigallia
Fabrizio Volpini, candidato del centrosinistra alle elezioni comunali 2020 di Senigallia

SENIGALLIA – In vista del ballottaggio del 4 e 5 ottobre prossimi, arriva dall’ex consigliere comunale Roberto Mancini il sostegno al candidato del centrosinistra Fabrizio Volpini. Ma una sponda il medico senigalliese la trova anche nell’entroterra e precisamente nel circolo Pd di Ostra che critica l’ex sindaco del borgo bandiera arancione Olivetti, oggi candidato a guidare la spiaggia di velluto.

L’ex consigliere comunale, con due mandati elettorali tra le file della sinistra indipendente e d’opposizione, dal 2005 al 2010, alla seconda giunta Angeloni e poi fino al 2015 alla prima giunta Mangialardi, interviene sul futuro di Senigallia. «Domenica prossima tornerò alle urne e voterò contro la destra, quindi per Volpini. Spero, infatti, che i senigalliesi non consegnino la città a una destra inaffidabile come questa. Da un lato, non mi pare che la destra proponga soluzioni programmatiche innovative e coerenti ai problemi della città» afferma l’ex consigliere comunale che diede vita assieme a Paolo Battisti, oggi candidato a sindaco, al movimento e al gruppo consiliare Partecipazione.

«Lo stile che abbiamo visto è assimilabile a quello adottato a livello nazionale: strumentalmente viene accolta qualsiasi esigenza che sia contraria alla giunta precedente e viene cavalcata qualsivoglia insoddisfazione per le scelte locali o nazionali. Inoltre, se guardiamo dove la destra governa, la privatizzazione dei servizi marcia ancor più speditamente che da noi; la precarizzazione del lavoro procede senza freni; l’ambiente e il territorio non godono di ulteriori tutele». 

Ma Mancini non si ferma qui e procede analizzando anche un altro aspetto della coalizione di centrodestra: «Dall’altro lato, poi, qualora prevalesse la destra, non si tratterebbe di un semplice avvicendamento, normale in un sistema istituzionale solido e condiviso, ma della vittoria di uno schieramento che vede al suo interno forze consistenti che non riconoscono la Costituzione e i suoi valori. Certo, non mancano in quell’ambito persone perbene, ma oggi la loro voce è affievolita, sovrastata dai toni litigiosi dei sovranisti, degli indifferenti alle tragedie, dei nostalgici che hanno già fatto sentire i loro squittii».

Anche dall’entroterra, dal circolo Pd di Ostra, arriva il sostegno a Volpini e una forte critica all’operato di Olivetti che è stato sindaco tra il 2009 e il 2014 del borgo bandiera arancione (il marchio di qualità turistico ambientale per l’entroterra promosso dal Touring Club Italiano). «Agli amici senigalliesi, al Comune più grande di questa valle e spesso capofila di iniziative e operazioni che ha coinvolto anche l’interno, vogliamo raccontare di questo candidato, le cui gesta abbiamo sperimentato per lungo tempo sul nostro territorio comunale» si legge in una nota stampa.

«Massimo Olivetti consigliere per cinque anni dalle elezioni del 6 maggio 1990 (per intenderci era sindaco a Senigallia Primo Gazzetti), assessore all’urbanistica nella tornata successiva, capogruppo di minoranza dal 2004 al 2009 dopo le dimissioni del candidato Sindaco perdente Pellegrino, Sindaco dal 2009 al 2014, capogruppo di opposizione durante i cinque anni del mandato Storoni (2014-2019): di certo tutto può raccontare tranne che rappresenti il nuovo che avanza».

«Non può dirlo senz’altro per l’esperienza amministrativa ultra ventennale esercitata su Ostra, ma non può dirlo soprattutto per l’impostazione che ha, rimasta sempre uguale a se stessa nel corso del tempo e sempre di retroguardia, sempre un passo indietro alle necessità di una comunità» continuano i responsabili del Pd di Ostra. «La certificazione sull’inidoneità l’ha posta la cittadinanza, prevalentemente di centrodestra, non consentendogli un secondo mandato a Sindaco. Mancano proprio le basi per affidare una città a questo tipo di candidato: facilmente impressionabile dalle difficoltà, superficiale e sempre presidente di qualche comitato di comodo. Fabrizio – concludono dal PD – con paragonabile numero di anni di attività politica, conosce Senigallia e il territorio circostante, conosce le dinamiche e le necessità, ha dato prova di buona amministrazione e sensibilità».

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