Senigallia

Scabbia all’asilo, «Nessun allarme»

A distanza di un anno si è verificato un altro caso a Senigallia. Attivato il protocollo alla scuola per l'infanzia "Piazza Saffi" dove questa mattina è già stato effettuato un primo controllo

La scuola primaria Giovanni Pascoli di Senigallia
La scuola primaria Giovanni Pascoli di Senigallia

SENIGALLIA- Il caso di scabbia diagnosticato alla scuola dell’infanzia “Piazza Saffi” ha messo in apprensione i genitori dei piccoli alunni che sono stati però tranquillizzati dall’Asur che ha già attivato il protocollo (leggi l’articolo). Un caso analogo si era verificato un anno fa alla scuola per l’infanzia Collodi e, grazie al tempestivo intervento del Servizio di Prevenzione e Sorveglianza Malattie Infettive ed alla collaborazione di genitori e insegnanti, era rimasto isolato.

«Il personale sanitario del Servizio Prevenzione e Sorveglianza Malattie Infettive e Cronico-Degenerative, in accordo con la Dirigente Scolastica dell’I.C. Fagnani, ha effettuato, nella giornata di oggi, un controllo dei bambini e del personale, direttamente a scuola – spiega Daniela Cimini, dirigente Servizio Prevenzione e Sorveglianza Malattie Infettive – Prima erano stati informati i rappresentanti di classe ed era stata diffusa una breve nota informativa ai genitori degli alunni e al personale docente e non, ai Medici di Medicina Generale ed ai Pediatri. La visita consiste in un controllo visivo delle zone cutanee prioritariamente colpite dall’acaro della scabbia (pieghe cutanee di mani, polsi, ascelle, girovita, inguine). Lo screening potrà anche essere effettuato presso l’Ambulatorio Vaccinazioni di Senigallia, via Po 13. Si informa che, visto il periodo di incubazione della parassitosi, la sorveglianza terminerà a metà maggio».

Tra le indicazioni, anche quella di lavare, ad alta temperatura (almeno 40 gradi) grembiuli e capi entrati in contatto con l’ambiente scolastico dove si è verificato il caso di scabbia. Rassicurazioni sono arrivate anche dall’assessore alla Sanità Carlo Girolametti. «La scabbia necessita dell’attenzione poco più di una pediculosi -precisa l’assessore Girolametti -. In passato si sono verificati altri casi di scabbia nelle scuole e non dobbiamo creare allarmismi. Il termine può far paura perchè, fortunatamente non siamo più abituati a questo tipo di malattia provocata da un acaro della pelle. La scabbia viene trattata appunto, quasi come una pediculosi. Anche sul rischio contagio tramite oggetto o indumenti mi sento di rassicurare. I bambini della materna, a differenza ad esempio del nido, non hanno contatti con coperte o cuscini che possono trasmettere l’acaro».

Dopo quello effettuato oggi, l’iter prevede un secondo controllo che è già stato fissato per il 15 maggio. Non saranno invece effettuate disinfestazioni perché non previste dal protocollo in casi come questo. Ancora sotto profilassi anche alcuni studenti dell’Istituto Ipsia “Bettino Padovano” dove lo scorso sette aprile era stato diagnosticato un caso di Tubercolosi.

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