Senigallia

Casapound, gli attivisti di Arvultùra: “Non c’è spazio per i fascisti”

A due giorni dall'accaduto, gli attivisti del centro sociale di Senigallia puntano il dito contro le istituzioni ree di avere autorizzato il banchetto di casapound in corso 2 Giugno

Il cordone delle forze dell'ordine

SENIGALLIA- Sabato un cordone di polizia e carabinieri aveva impedito l’assalto degli attivisti al banchetto di casa pound. Due ore di tensione nel centro storico della città.

L’attacco alle istituzioni dello Spazio Occupato Arvultùra
«Che cosa è successo sabato a Senigallia? Centro storico blindato per ore e una città che al posto del solito “struscio” del sabato sera ha dovuto assistere sgomenta ad una militarizzazione in grande stile da parte della forza pubblica, momenti di tensione e confusione. Perché La domanda andrebbe rivolta alle nostre beneamate istituzioni che nei giorni scorsi, con una decisione grave e sconsiderata, hanno dato l’autorizzazione ad una organizzazione dichiaratamente neofascista a manifestare pubblicamente nel centro della nostra città. Tutti sappiamo bene che dietro la sigla “Blocco Studentesco” si cela in realtà Casa Pound, un’organizzazione xenofoba, razzista e violenta. Gente che gira nelle proprie città armata e responsabile di innumerevoli accoltellamenti e vili pestaggi. Ricordiamo a tutti, solo per fare un esempio, che Amedeo Mancini, mentre uccideva a pugni pochi mesi fa a Fermo Emmanuel (un ragazzo di colore che stava semplicemente passeggiando con la propria fidanzata), indossava proprio una maglia di Casa Pound… Ieri, nel sedicente “Blocco Studentesco” di studente non ce n’era neanche uno e, cosa ancor più grave, non c’era praticamente neanche un senigalliese. Sono dovuti venire da tutta la regione per fare questa comparsata perché a Senigallia non esistono e non dovranno mai esistere. Senigallia invece c’era, eccome se c’era, ed era dall’altra parte. Nonostante la notizia della presenza di Casa Pound sia circolata in città solo 24 ore prima, oltre cento antifascisti della nostra città si sono spontaneamente radunati per fare quello che la costituzione dice di fare: impedire l’apologia di fascismo in ogni forma in cui essa si manifesti. Collettivo studentesco, precari e cittadini di Senigallia si sono autorganizzati con un passaparola spontaneo per guastare i piani degli xenofobi e dei loro accoliti nel grave silenzio delle istituzioni cittadine. Fin dalle prime ore del pomeriggio un presidio rumoroso e determinato ha costretto i fascisti del terzo millennio a trincerarsi dietro le forze dell’ordine, impedendogli di fatto di spargere la loro propaganda intrisa di odio, razzismo e violenza fine a se stessa. Era il nostro obiettivo e lo abbiamo ampiamente raggiunto. Questo sabato deve essere un monito per tutti: ogni volta che in questa città si tenterà di piantare il seme dell’odio e del fascismo noi saremo là ad estirparlo. Le organizzazioni di estrema destra, qualsiasi esse siano, sono estranee alla storia di questa città e dovranno continuare ad esserlo. C’eravamo ieri, ci siamo oggi, ci saremo anche domani. Ai nostri posti ci troverete!».

© riproduzione riservata