Senigallia

Senigallia, la campagna vaccinale si fa alla caserma dei Vigili del Fuoco

Positivo l'esito del sopralluogo effettuato nei giorni scorsi. Con questa scelta si potranno risolvere criticità logistiche, viarie e sportive

Il sopralluogo delle autorità alla caserma dei Vigili del Fuoco di Senigallia per la campagna vaccinale contro il covid
Il sopralluogo delle autorità alla caserma dei Vigili del Fuoco di Senigallia per la campagna vaccinale contro il covid

SENIGALLIA – Positivo l’esito del sopralluogo presso la caserma dei Vigili del Fuoco, la sede diverrà da giovedì prossimo il luogo dove effettuare la campagna vaccinale di massa. Ad annunciarlo è proprio l’amministrazione comunale di Senigallia che ha voluto informare la città di quanto avvenuto dopo una serie di polemiche circa la scelta della sede vaccinale.

Il sopralluogo ha visto partecipare il sindaco Massimo Olivetti con il direttore dell’Area Vasta 2 Giovanni Guidi; Daniela Cimini, direttrice del Dipartimento di prevenzione Area Vasta 2, Vania Moroni del dipartimento di prevenzione di Senigallia, Silvana Manfrini direttrice del reparto di diabetologia; Davide Piccinini, direttore generale della Protezione Civile Marche, Lorenzo Mazzieri, responsabile dei volontari della protezione civile Marche, Barbara Rotatori della Protezione Civile del Comune di Senigallia, il Comandante Vigili Urbani di Senigallia Flavio Brunaccioni e Mauro Bedini, capo distaccamento dei Vigili del Fuoco di Senigallia.

Il sopralluogo di ieri, domenica mattina, 4 aprile, presso la caserma dei Vigili del fuoco di Senigallia aveva lo scopo di far valutare alle autorità sanitarie e regionali le criticità e i vantaggi dell’utilizzo dell’area come sede della campagna vaccinale di massa.

Al termine, l’area è risultata idonea per cui diventerà da giovedì il punto vaccinale per la città di Senigallia e per l’intera valle, risolvendo così alcune problematiche sia riguardo l’utilizzo del palasport di via Capanna (più ampio ma con criticità logistiche e viarie) sia delle altre strutture cittadine che avrebbero comunque causato disagi alle società sportive.

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