Senigallia

Senigallia, alla biblioteca Antonelliana si presenta il libro “Percorsi femminili nella contemporaneità”

Per l'8 Marzo appuntamento con l'Associazione di Storia Contemporanea per la presentazione del volume a cura di Lidia Pupilli

L'ingresso nella biblioteca comunale Antonelliana a Senigallia
L'ingresso nella biblioteca comunale Antonelliana a Senigallia

SENIGALLIA – L’associazione di Storia Contemporanea propone domani, 8 marzo, per la Giornata Internazionale della donna, alla biblioteca “Antonelliana” di Senigallia (alle ore 17) un libro fresco di stampa sulla storia delle donne. Si chiama “Percorsi femminili nella contemporaneità. Un dialogo fra ricerca e didattica”, a cura di Lidia Pupilli (Ed. 1797, 2023), direttrice scientifica dell’Associazione. La professoressa Pupilli sarà affiancata da un cast di sole donne, le altre autrici dell’opera, le docenti Silvia Boero, Sara Carbone, Giordana De Liguori, Giuliana Lain e Vanessa Sabbatini, dottoranda all’Università Politecnica delle Marche.

«Sono più di dieci anni che l’Associazione di Storia Contemporanea organizza per la comunità marchigiana iniziative di confronto, approfondimento e riflessione sulla condizione femminile: quelli precedenti sono stati tutti significativi, particolarmente seguiti e di alta qualità culturale, in virtù delle proposte innovative presentate. Quest’anno si parte, appunto, da Senigallia per poi spostarsi ad Ascoli Piceno (venerdì 10, Circolo Cittadino, ore 18.30) e coprire altre località marchigiane fino a sabato 25 quando ASC sarà di scena al Museo Nori de’ Nobili di Trecastelli, alle ore 18», spiega l’ente.

«L’Associazione di Storia Contemporanea conta 500 soci in tutto il mondo e ha finora realizzato 1.070 eventi sul territorio regionale, nazionale e internazionale. Almeno una ventina di suoi testi hanno spopolato a lungo nelle classifiche, venendo continuamente richiesti; il libro “Dieci donne. Storia delle prime elettrici italiane”, uscito nel 2012 e che racconta la vicenda delle proto elettrici italiane ed europee, ha raccolto un centinaio di persone, lo scorso 6 febbraio, alla Libreria La Fornace di Osimo, venendo presentato per la 102° volta; il volume “Dodici passi nella storia. Le tappe dell’emancipazione femminile” ha conosciuto importanti vetrine in Germania e negli Stati Uniti», spiega l’ente. E ancora, “In favore delle italiane” che ha raccontato la vicenda della legge sulla capacità giuridica della donna del 1919; “Licia” (2020), la storia della moglie dell’anarchico Pino Pinelli, “Uomini dalla parte delle donne tra Otto e Novecento” (2020), “Pioniere. Storie di italiane che hanno aperto nuove frontiere” (2021) e le biografie di Alda Renzi, la popolana che nell’Ancona occupata dai nazisti salvò centinaia di vite (“Fuga per la libertà”, 2021, 2022), e della fondatrice del Soroptimist Italia (“Alda Da Rios”. 2022). Tutti questi libri – tranne l’ultimo, uscito nel dicembre scorso, ma già richiesto a Roma, in Lombardia, Veneto e Piemonte –  sono stati di scena al Salone Internazionale del Libro di Torino.

«Questa nuova ricerca vuole richiamare l’attenzione sul fatto che le donne, cittadine da quasi un secolo e protagoniste di spazi un tempo inediti, non sembrano godere di compiuta cittadinanza in molti testi scolastici, che tardano a recepire il portato della ricerca e le stesse istanze del pubblico più informato; sui banchi sfilano interminabili gallerie di uomini, a fronte di una presenza femminile irrilevante, anche nello studio degli ultimi secoli. Tuttavia questa rappresentazione rischia di consolidare antichi stereotipi e di attenuare il potenziale emancipatore della conoscenza, quando invece lo studio del passato dovrebbe aiutarci a svelare una dimensione più complessa e affinare la nostra capacità di leggere il presente e l’origine degli squilibri ancora in atto. Il testo presenta attente analisi di figure femminili strettamente connesse con l’attualità, dalle scrittrici alle donne delle professioni, dalle migranti a quelle oggetto di concreti casi didattici. Nelle pagine si parla anche di una delle attuali serie più seguite sullo streaming (“La legge di Lidia Poët”) che, se ha fatto registrare buoni ascolti, ha fatto arricciare il naso a storici, studiosi e commentatori», spiega l’associazione.

L’Associazione di Storia Contemporanea ha ricostruito, attraverso accurate ricerche, la genesi e il significato storico della festa dell’Otto Marzo su cui si erano addensati nel tempo errori ed equivoci: presso la Casa del popolo di Copenaghen, tra il 26 e il 27 agosto 1910, una riunione di donne socialiste propose di istituire una comune giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne; ma, per farla coincidere con alcune ricorrenze del passato legate ai diversi paesi europei e cadere in un giorno di riposo, la festa stentò a decollare e per la prima volta si tenne in Germania domenica 8 marzo 1914, mentre in Italia si dovette attendere il 1922. Con la fine della seconda guerra mondiale, l’8 marzo 1946 venne celebrato in tutta la penisola e registrò la comparsa del suo simbolo, la mimosa, un fiore povero ma facilmente reperibile, secondo un’idea venuta a tre donne che tre mesi dopo sarebbero state elette madri costituenti: Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei.

Le iniziative proposte da ASC in questo mese di marzo relative alla Giornata Internazionale della Donna hanno il patrocinio del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata.

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