Senigallia

Senigallia, assolto l’ex amministratore di condomini accusato di appropriazione indebita e evasione

Fabrizio Goffredi: «Fine di un incubo durato 8 anni, non lo auguro a nessuno. Ora lo Stato paghi i danni che ho subito». Il legale Canafoglia: «Nessun inquirente ha verificato la fondatezza di tali accuse»

SENIGALLIA – È stato assolto l’ex amministratore di condomini finito nel 2014 al centro di una pesante vicenda giudiziaria che si è conclusa solo pochi giorni fa. Su di lui pendevano accuse di appropriazione indebita di denaro ed evasione fiscale che la giustizia ha compreso essere non fondate. Tutto ebbe inizio otto anni fa, quando iniziarono a circolare voci sul comportamento dell’uomo, senigalliese, che fino ad allora aveva gestito oltre 130 situazioni condominiali dalla spiaggia di velluto a Falconara e fino allo jesino. Voci relative a certi movimenti dai conti condominiali a quello personale di Fabrizio Goffredi che lo hanno fatto finire sotto processo. Dapprima per diverse ipotesi di appropriazione indebita di, in totale, ben un milione di euro; poi, sempre avanti al tribunale penale di Ancona per un’accusa di pesante evasione fiscale per oltre 400 mila euro a fronte di redditi non dichiarati per 860 mila.

Assistito dall’avv. Corrado Canafoglia, Goffredi è stato assolto nei processi penali per appropriazione indebita per non aver commesso il fatto. Più recentemente, mercoledì 5 ottobre, il tribunale penale di Ancona lo ha assolto anche dall’accusa di evasione fiscale per non aver commesso il fatto. Assieme al legale, l’uomo è riuscito a dimostrare che i versamenti sul proprio conto servivano per difendere i condomini da delle truffe messe in atto in tutta Italia e che i pagamenti per le necessità degli amministrati venivano effettuati regolarmente dal conto personale.

Le truffe, spiega l’avvocato Canafoglia, erano compiute da alcuni truffatori che si impadronivano delle credenziali dei contratti delle utenze di gas, luce ed acqua dei condomini e li spostavano da una società multiutility ad un’altra senza alcuna autorizzazione: con tale spostamento aumentavano i costi delle utenze, sino a raddoppiare. L’amministratore, oggi assolto, ha bloccato i pagamenti automatici, spostato i soldi nel conto personale e da lì effettuato i pagamenti di ogni condominio gestito. Ha poi denunciato i truffatori ma nonostante questo ha perso la fiducia degli amministrati e la gestione degli immobili.

Ma la situazione più paradossale è che «nessun inquirente – ha dichiarato l’avvocato Canafoglia – ha verificato se l’accusa originale di appropriazione indebita fosse fondata, né il motivo per cui Goffredi ha trasferito tanto denaro nel suo conto corrente: l’autorità inquirente e l’agenzia delle entrate hanno dato per assodato che Goffredi si fosse appropriato di una così importante somma e poi avesse evaso le tasse, ma tutto ciò senza una verifica preventiva e soprattutto senza ricercare riscontri probatori di tale idea accusatoria».

Dal canto suo Fabrizio Goffredi ha parlato della «fine di un incubo durato 8 anni per me e per la mia famiglia che non auguro a nessuno. Ho vissuto anni con un’accusa infamante di essermi appropriato di somme che i singoli condomini mi avevano affidato, non riuscendo a programmare il mio futuro. Ho avuto vicino in questa battaglia giudiziaria solo il mio legale, l’avv. Corrado Canafoglia, cui va tutto il mio ringraziamento per aver creduto nella mia innocenza ed avermi difeso in tanti processi ottenendo le relative assoluzioni. Ora alzo la testa e chiedo che la Pubblica Amministrazione paghi tutti i danni che ho subito. Non è accettabile che lo Stato ti metta sotto accusa senza ascoltarti per poi scoprire dopo 8 anni che tutte le accuse non sono state mai verificate da chi ha fatto le indagini». 

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