Senigallia

Senigallia, quasi 10mila persone in aree a rischio idraulico medio: la “mappa” dell’Istat

L'ente di ricerca e Casa Italia hanno elaborato la "fotografia" sui rischi di esposizione a terremoti, frane e alluvioni e altre calamità: ecco la situazione nelle vallate del Misa, Nevola e Cesano

La mappa del rischio idraulico elaborata dall'Istat
La mappa del rischio idraulico elaborata dall'Istat: in giallo e soprattutto in marrone le aree a pericolosità idraulica media (P2)

SENIGALLIA – La spiaggia di velluto è la principale città della provincia di Ancona per quanto riguarda il rischio idraulico, con quasi 10mila persone residenti in zone a pericolosità media.

Lo rileva l’Istat con la pubblicazione di una mappa divisa per comuni in cui fotografa le situazioni più delicate. E nella provincia di Ancona, il poco invidiabile primato spetta a Senigallia, da monitorare dunque con molta attenzione.

L’iniziativa è di Istat e Casa Italia che hanno elaborato il “panorama” aggiornato dei rischi di esposizione a terremoti, frane e alluvioni e altre calamità attraverso l’integrazione di dati provenienti da varie fonti istituzionali, quali Istat, Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e Ministero per i beni e le attività culturali.

Senigallia, nella mappa che si vede in alto, e che evidenzia il solo rischio idraulico, è la macchia marrone: si distingue dalle altre zone in giallo (più o meno scuro) perché oltre 7.500 persone (ben 9.791 è il numero preciso) vivono in aree a pericolosità idraulica media (P2), cioè con un tempo di ritorno compreso tra i 100 e i 200 anni (il tempo di ritorno è il tempo medio intercorrente tra il verificarsi di due eventi successivi di entità uguale o superiore ad un valore di assegnata intensità).

La mappa del rischio idraulico elaborata dall'Istat: la situazione a Senigallia e nei comuni delle vallate Misa, Nevola e Cesano
La mappa del rischio idraulico elaborata dall’Istat: la situazione a Senigallia e nei comuni delle vallate Misa, Nevola e Cesano

Tra i comuni limitrofi, Montemarciano e Ostra hanno rispettivamente 1144 e 891 persone che vivono in zone a pericolosità idraulica media (P2), seguite poi da Trecastelli (499), Mondolfo (165), Ostra Vetere (114), Corinaldo (90) e, con valori prossimi allo zero, da Arcevia (19), Serra de’ Conti (10), Castelleone di Suasa (6) e Barbara (0).

L’Italia è un paese fragile, e questa non è una novità: diventa quindi importante per gli enti istituzionali capire come debbano comportarsi non solo nelle emergenze ma soprattutto nella prevenzione delle situazioni critiche e nella riduzione del rischio idraulico. Nel farlo, non si possono ignorare le voci che provengono dalle varie zone interessate, come previsto dalle leggi ma forse poco messo in pratica.

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