Senigallia

Senigallia: amiche morte all’uscita del Megà, patteggia l’investitore

Dovrà scontare 3 anni e 8 mesi Massimo Renelli. Dopo l’incidente era risultato positivo all’alcol. Una perizia cinematica fatta fare dal gip aveva stabilito che le due donne erano visibili sulla strada

Alcuni parenti delle vittime nei pressi della discoteca Megà di Senigallia
Alcuni parenti delle vittime nei pressi della discoteca Megà di Senigallia

ANCONA – Per loro non c’era stato nulla da fare. Erano finite sul terreno, a 25 metri, oltre il guardrail. Investite mentre tornavano a casa dopo una bella serata fatta di balli e spensieratezza. Ha patteggiato a tre anni e otto mesi Massimo Renelli, l’autotrasportatore senigalliese, di 48 anni, che il 6 gennaio del 2020 investì, uccidendole, le due amiche Sonia Farris, 34 anni, parrucchiera a Calcinelli di Colli al Metauro, nel Pesarese, ed Elisa Rondina, 43 anni, insegnante all’istituto comprensivo di Montefelcino, sempre nel Pesarese. Le due donne erano uscite dalla discoteca Megà, a Senigallia, e si trovavano a piedi lungo l’Arceviese. Dovevano tornare a casa ma dai loro cari non sono mai arrivate.

Dopo la richiesta di rinvio a giudizio del pm Ruggiero Dicuonzo per Renelli ieri (26 Maggio) c’è stata l’udienza preliminare, al tribunale di Ancona, per duplice omicidio stradale aggravato, davanti alla gup Francesca De Palma. Difeso dagli avvocati Tommaso Rossi e Marusca Rossetti, l’imputato ha scelto e ottenuto di essere processato con un rito alternativo. Per quelle due morti non si è dato mai pace, lo aveva detto subito, dopo l’arresto. Nessuna parte civile era presente in aula ieri perché i familiari delle due vittime sono stati nel frattempo risarciti quindi non hanno proseguito con l’azione penale.

Sulla colpevolezza di Renelli era stata fatta fare una perizia dalla gip Sonia Piermartini, affidata all’ingegnere Antonio Piccoli. Proprio la relazione conclusiva stabilì che le due amiche non erano in fase di attraversamento, erano avvistabili, lungo lo stesso tratto di percorrenza della Fiat Punto che le ha investite e che procedeva a 60 chilometri orari, nei limiti consentiti in quel tratto. La perizia confermò le responsabilità di Renelli. Le due amiche erano uscite dalla discoteca Megà, dove avevano passato la serata, e stavano raggiungendo la loro auto parcheggiata nelle vicinante del locale quando vennero travolte e sbalzate a 25 metri di distanza, oltre il guardrail.

L’uomo risultò positivo anche al tasso alcolico. Due furono gli esami dell’alcol test fatti: il primo segnava un tasso di 2,02 grammi litro mentre il secondo 1,93 grammi litro. Renelli fu anche arrestato ma poi è tornato libero. A lui è stata revocata anche la patente.

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