Senigallia

A scuola 5 giorni anziché 6: protestano alcuni genitori di Senigallia, l’istituto Marchetti va avanti

Scelta democratica per la preside Filipponi che spiega come siano stati analizzati pro e contro ma le famiglie chiedono che si lasci almeno un corso fino al sabato per esigenze lavorative imprescindibili

Senigallia al voto, Seggio nel quartiere Le Saline di Senigallia, scuola media Marchetti
La scuola secondaria di primo grado Marchetti, a Senigallia

SENIGALLIA – Protestano alcuni genitori per la nuova organizzazione oraria della scuola secondaria Marchetti ma dall’istituto senigalliese nessun passo indietro sulla decisione presa «democraticamente». La questione è quella del “taglio” del sabato come giorno di lezione, scelta che da anni viene presa da più di una scuola prediligendo la formula breve su cinque giorni, dal lunedì al venerdì, con rientro pomeridiano. Ma per alcune famiglie le esigenze lavorative che si protraggono anche il sabato non permettono di seguire questo calendario e minacciano di iscrivere i propri figli altrove.

Il primo passo è stato quello del dialogo, raccontano alcuni genitori residenti nel quartiere Saline, con i vertici scolastici: è stata inviata una lettera alla dirigente scolastica Paola Filipponi e al consiglio di istituto per chiedere di lasciare attivo almeno un corso su sei giorni di lezioni, senza rientri o uscite posticipate, quindi con il classico orario 8-13. Come peraltro avvenuto finora. Al centro, è stato spiegato, ci sono esigenze familiari e lavorative che non consentono diversamente. Da qui la possibilità di rinunciare all’iscrizione dei propri figli all’istituto comprensivo Marchetti di Senigallia, scegliendo le altre secondarie di primo grado della città, come la Fagnani o la Mercantini che invece prevedono tale organizzazione oraria.

La risposta della preside Filipponi è stata però chiara: le posizioni contrastanti di vari genitori – “sabato sì” e “sabato no” – sono state «oggetto di valutazione seria e argomentata da parte del collegio dei docenti e del consiglio di istituto relativamente a dati storici, vantaggi e vincoli. La proposta del tempo scuola per il prossimo anno scolastico 2023-2024 è dunque il frutto di una seria azione di analisi che ha visto operare in modo coordinato, unito e democratico gli organi collegiali che hanno competenza deliberante». 

Dunque un’analisi tra pro e contro e una decisione collegiale sono alla base della scelta organizzativa operata dall’istituto Marchetti che chiede ai genitori contrari a tale direzione di apprezzare lo sforzo di coniugare i vari aspetti in questione. Tra cui vi rientrano soprattutto «i bisogni didattici degli alunni», ma con un occhio anche «alle scelte prevalenti delle famiglie e alla imprescindibile necessità di efficienza nella gestione del personale e di risparmio energetico».

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