Senigallia

Sciopero per comportamento antisindacale, la Rieco: «agito secondo regole»

Lavoratori e sindacati minacciano un ricorso al giudice del lavoro e annunciano una protesta a settembre, ma il presidente Berardocco e il consigliere Di Campli sono sicuri di aver osservato le norme

I bidoni per la raccolta differenziata dei rifiuti
I bidoni per la raccolta differenziata dei rifiuti

SENIGALLIA – Prima l’assemblea dei lavoratori per discutere di alcune problematiche lavorative, poi i provvedimenti disciplinari intrapresi dall’azienda e ora l’annuncio di uno sciopero per protestare contro la Rieco Spa. È il braccio di ferro che si sta consumando tra i dipendenti e i vertici della ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti in vari comuni della Provincia di Ancona e delle Marche, tra cui Senigallia. E a una nota stampa della Rsu, replicano i vertici aziendali.

La vicenda è stata resa nota proprio dai sindacati attraverso una nota stampa a firma congiunta da parte dei segretari provinciali di Ancona Stefania Ragnetti (Fp-Cgil), Sergio Marinelli (Uiltrasporti) e Roberto Ascani (Fit-Cisl). «Si lavora con personale non sufficiente e in presenza di un pesante clima aziendale – lamentano i tre rappresentanti -: ogni occasione è buona per inviare lettere ai lavoratori di contestazione disciplinare o per richiedere loro il risarcimento di danni ai mezzi avvenuti nell’esercizio del lavoro, salvo che poi gli esiti dei pronunciamenti dell’Ispettorato del Lavoro hanno annullato o ridotto le sanzioni, perché ritenute illegittime o esagerate. Ma adesso si è voluto superare il limite!»

Alla base della protesta c’è infatti la partecipazione a un’assemblea dei lavoratori per discutere dei problemi relativi alla sicurezza del lavoro, dei rischi nei giri di raccolta più pesanti e della rotazione degli addetti tra attività più e meno gravose. Assemblea del personale indetta nelle ultime 2 ore del turno di lavoro, «nel rispetto delle norme previste dal contratto di lavoro e con il dovuto preavviso».

Dopo l’assemblea però sono arrivati dei provvedimenti disciplinari nei confronti di quanti vi hanno partecipato, con sospensioni da 8 a 10 giorni dal lavoro e dalla retribuzione perché la raccolta dei rifiuti non è stata terminata. Di fatto l’azienda ha chiamato squadre di rinforzo dall’Abruzzo per terminare la raccolta dei rifiuti nella città di Senigallia, evitando quindi disagi nel periodo estivo, di maggior afflusso turistico. «Alla maggioranza dei partecipanti all’assemblea – tuonano le Rsu – non è stata chiesta la disponibilità al lavoro di recupero perché, obiettivo della Rieco, era colpire e intimidire i lavoratori nell’esercizio di un loro diritto».

Da qui l’annuncio di presentare prima un ricorso al giudice del lavoro «contro le ingiuste sanzioni e per atteggiamento antisindacale» tenuto dall’azienda e poi di scioperare a settembre «poiché nel rispetto delle norme del settore igiene ambientale non ci è possibile mobilitarci nel mese di agosto».

Di tutt’altro avviso invece i vertici aziendali: «C’è un contratto collettivo nazionale che disciplina il tutto e quanto sostenuto dalle Rsu è solo una parte della vicenda – spiegano dalla Rieco il presidente Alberto Berardocco e il consigliere Angelo Di Campli -. Ovviamente non è l’assemblea citata dai sindacati ad aver determinato i provvedimenti disciplinari, ma l’aver abbandonato il posto di lavoro e aver lasciato i rifiuti non raccolti, cosa già accaduta altre volte. Per evitare disagi, a cui abbiamo dovuto far fronte con squadre di rinforzo dall’Abruzzo, avevamo proposto anche di riprendere il giro subito dopo l’assemblea o di posticiparla, ma non hanno accettato. Noi pensiamo di aver agito secondo quanto prevede la normativa ma ci sono altre sedi in cui discutere, non certo sui giornali. Forse l’obiettivo è un altro: screditarci agli occhi della stazione appaltante».