Senigallia

Sanità, tremila firme per l’ospedale di Senigallia

Contro il rischio che alcuni reparti vengano ridotti a unità semplici e l'ospedale di Senigallia depotenziato, si sono mobilitati cittadini e associazioni con iniziative che stanno avendo successo

Sanità pubblica: l'area interna dell'ospedale di Senigallia
Sanità pubblica: l'area interna dell'ospedale di Senigallia

SENIGALLIA – Tremila firme contro il declassamento e depotenziamento dell’ospedale di Senigallia. Si fa sempre più importante l’azione del “Comitato a difesa dell’Ospedale e a difesa della salute del territorio” che in un mese di raccolta firme può già contare sul sostegno di quasi tremila senigalliesi, uniti nell’invocare a gran voce la revoca di ogni decisione o atto amministrativo degli organi competenti in materia di sanità pubblica circa i servizi e le strutture sanitarie del territorio comprensoriale di Senigallia e dei Comuni della Valle del Misa e del Nevola.

La raccolta firme è partita on line e con moduli cartacei: mentre la prima modalità è disponibile al presente link, alcuni componenti del Comitato saranno lungo le vie del centro storico di Senigallia per invitare i cittadini a aderire all’iniziativa. Gli appuntamenti sono previsti per giovedì 14 settembre, dalle ore 9 alle ore 13, lungo corso II Giugno davanti alla BNL, e per sabato 16 settembre, dalle ore 9 alle 13, in Piazza Roma.
Tra i punti centrali delle richieste c’è la sospensione della determina Asur n.361/2017 che prevedeva la cancellazione dell’Utic dal reparto di cardiologia dell’ospedale senigalliese: delibera a cui diverse associazioni, comitati e partiti politici si sono opposti tanto da costringere i vertici sanitari a un passo indietro.
«Ancora – spiega Serenella Curzi, Presidente pro-tempore del Comitato a Difesa dell’Ospedale – mancano gli atti amministrativi di sospensione degli effetti giuridici, annunciati in più occasione da Volpini, Marini e Mangialardi, ma ad oggi incomprensibilmente non assunti né pubblicati».

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