Senigallia

Sanità, dai sindaci di nove comuni del senigalliese l’appello alla Regione Marche

I primi cittadini di Arcevia, Barbara, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Ostra, Ostra Vetere, Senigallia, Serra de’ Conti e Trecastelli scrivono ad Acquaroli, Saltamartini e Storti: «Incontro urgente, servono risposte efficaci e non più rinviabili»

L'ospedale di Senigallia
L'ospedale di Senigallia

SENIGALLIA – I sindaci delle vallate Misa e Nevola lanciano un appello, rivolto alla politica regionale, per le note problematiche della sanità pubblica. Criticità non più gestibili, tra depotenziamento strutturale e carenze di organico, che impongono una presa di posizione forte del territorio: e i nove sindaci delle unioni dei comuni “Le Terre della Marca Senone” e “Misa-Nevola”, non si tirano indietro, chiedendo alla Regione misure concrete e serie per rafforzare la risposta sanitaria ed ospedaliera nell’area della Dimensione Territoriale Ottimale 7, che conta 77.521 abitanti. 

Dai primi cittadini di Arcevia, Barbara, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Ostra, Ostra Vetere, Senigallia, Serra de’ Conti e Trecastelli, è stato segnalato il grave stato di “salute” dei servizi sanitari territoriali. E’ tutto denunciato in una lettera inviata al governatore Francesco Acquaroli, all’assessore regionale alla sanità e servizi sociali Filippo Saltamartini, al direttore del dipartimento 5 Salute e Ars Regione Marche Armando Marco Gozzini, alla direttrice dell’Asur Marche Nadia Storti, al direttore di Area vasta 2 Giovanni Guidi ed al direttore del Distretto di Senigallia Alessandro Marini.

In particolare sono state evidenziate le situazioni al limite del dignitoso che riguardano il numero, in continua diminuzione, dei medici di medicina generale (medici di famiglia) e dei pediatri di libera scelta che non vengono sostituiti dopo il pensionamento arrecando gravi disagi alla popolazione; il 118 che «da moltissimo tempo» non svolge il servizio H24 medicalizzato previsto dal piano sanitario regionale per i comuni di Arcevia, Serra de’ Conti, Barbara, Castelleone di Suasa e Ostra Vetere; la riorganizzazione e riclassificazione delle strutture presenti in ospedale di comunità e case della salute.

E ancora: sul depotenziamento, sulle carenze e sulle criticità da anni evidenziate relative al nosocomio di Senigallia, mai risolte o in maniera non sufficiente, di fatto aumentando il gap rispetto alle strutture di Jesi e Fabriano, i sindaci prendono posizione: «È necessaria un’azione determinata e risoluta che inverta un trend non più tollerabile». Sempre sul senigalliese rimarcano la necessità di rafforzare i servizi di continuità assistenziale domiciliare e di guardia medica turistica, imprescindibili per una città come la spiaggia di velluto che d’estate, tra l’altro, raddoppia la propria popolazione, così come manifestano «totale contrarietà al progetto di riduzione e accorpamento della guardia medica nei comuni dell’entroterra». 

Insomma un dissenso su molte questioni che richiedono, per la loro risoluzione, una ferma volontà politica e un forte impegno, anche economico, per trovare le risorse umane oggi carenti. Se il deficit non verrà colmato, in concreto, non sarà più possibile parlare di diritto alla salute dei cittadini, come spiegato nel testo della lettera dai sindaci.

Nella loro qualità di autorità sanitarie locali, i primi cittadini esprimono «preoccupazione per la situazione creatasi soprattutto in merito all’assistenza di base chiedendo con un’unica voce alle autorità politiche ed amministrative di agire per quanto di competenza e nelle opportune sedi istituzionali perseguendo l’obiettivo di rafforzare e rendere più sinergica la risposta sanitaria territoriale ed ospedaliera». Da qui la richiesta, oltre all’appello, di un «incontro urgente per esaminare nel dettaglio le problematicità evidenziate, per elaborare una strategia condivisa e fornire ai cittadini risposte efficaci e non più rinviabili».

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