Senigallia

Medici in prima fila contro le difficoltà dell’ospedale di Senigallia

Al fianco dei camici - alcuni attualmente impiegati, altri in pensione - anche vari esponenti politici, tra cui l'ex sindaco Mangialardi

I medici che si sono incontrati per discutere delle difficoltà dell'ospedale di Senigallia
I medici che si sono incontrati per discutere delle difficoltà dell'ospedale di Senigallia

SENIGALLIA – Lo stato di difficoltà dell’ospedale torna al centro del dibattito politico e non solo. Gli stessi medici, alcuni attualmente impiegati nei reparti e altri che invece sono in quiescenza, hanno dato vita oggi, 20 dicembre, a un incontro, una specie di sit-in, per parlare della grave carenza di personale che sta affliggendo il nosocomio “Principe di Piemonte” e, nello specifico, il pronto soccorso.

Una ventina di camici o ex colleghi, a cui si sono affiancati alcuni esponenti politici tra cui l’ex sindaco Maurizio Mangialardi, si sono visti nell’area ospedaliera senigalliese discutendo dell’insostenibilità della situazione in cui versa la sanità pubblica locale. Sanità gravata da tanti problemi, tra cui, forse il nodo più grosso, quello della carenza di personale.

Nel pronto soccorso – ma la situazione è stata denunciata già varie volte – mancano almeno otto medici: su un organico di 13-14 persone ve ne sono solo 5. Di conseguenza per coprire tutti i turni necessari vengono reperiti medici dagli altri reparti o persino da altri ospedali dell’area vasta 2, creando a cascata altri disagi. Gli stessi reparti da cui vengono spostati i camici come fossero pedine di una scacchiera, non è che vivano in abbondanza di personale. 
Senza poi contare la questione, importantissima delle specializzazioni: chi viene messo con ordini di servizio al pronto soccorso, spesso non ha le specializzazioni necessarie e, di contro, toglie energie (e competenze) al suo reparto. Organici insufficienti dunque che creano poi disagi all’utenza e che espongono gli stessi medici e l’Asur a possibili azioni legali.

Come se non bastassero le segnalazioni dei cittadini o del personale interno, sono arrivate negli anni anche le denunce del Tribunale del Malato che, anche oggi, era presente con il suo responsabile Umberto Solazzi: «Ero presente perché ci tengo a questo ospedale che sta per morire, bisogna dirlo, se non lo è già, ma la salvaguardia spetterebbe a tutti i cittadini oltre che ai politici. Mi meraviglia che, data la presenza di alcune personalità che fanno riferimento all’attuale minoranza consiliare, compreso l’ex sindaco Mangialardi, non ci fossero altri esponenti della maggioranza a eccezione di un consigliere della lista La Civica (Andrea Ansuini, Ndr), né il sindaco Olivetti in quanto prima autorità cittadina in merito alla salute delle persone. Senigallia negli anni è stata depauperata di tutto: prima c’era una parte politica nei vari centri del potere, ora ce n’è un’altra, ma sembra che le cose non siano cambiate granché».

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