Senigallia

Sanità: pronto soccorso sempre più nel caos a Senigallia

Attaccano Pd e opposizioni consiliari sul mancato accordo con una cooperativa di medici, a rischio la copertura dei turni. Replica il comitato cittadino a difesa del sindaco Olivetti

L'ospedale di Senigallia: il pronto soccorso
L'ospedale di Senigallia

SENIGALLIA – Preoccupazione per la situazione del pronto soccorso cittadino è stata espressa dai gruppi consiliari di minoranza. Con un netto attacco alle compagini di governo regionale e comunale, l’opposizione senigalliese composta da PD, Diritti al Futuro, Vola Senigallia e Vivi Senigallia (si registra ancora una distanza con Amo Senigallia) segnala che la cooperativa di medici in trattativa con l’area vasta 2 per coprire i servizi nei ps della provincia di Ancona avrebbe scelto infine l’area pesarese (av1).

Secondo la minoranza senigalliese, la conseguenza è quella di doversi rivolgere a un’altra realtà cooperativa con «un numero di turni ridotto e non all’altezza di una città turistica con un bacino di utenti così importante. Una notizia che aggrava una situazione allo stremo da parecchi mesi». Inoltre, due medici sono vicini a prendersi un’aspettativa: se confermata, la notizia sarebbe la mazzata finale per una struttura che da tempo ormai soffre la carenza di personale. «A cascata, inoltre, il problema si estenderà ancora di più su tutti gli altri reparti, che andranno sotto pressione in quanto diversi professionisti saranno presi “in prestito” per coprire i turni al Pronto Soccorso. Una situazione inaccettabile».

Nasce da queste riflessioni l’attacco alla giunta regionale per la responsabilità in materia sanitaria e al sindaco Olivetti per il suo duplice atteggiamento tra il periodo pre e quello post elettorale. «Abbiamo immediatamente chiesto la convocazione di una commissione urgente sulla sanità, certi che il nostro sindaco / presidente di comitato si svegli, alla buon’ora, e si renda conto di quanto sta avvenendo. Eviti di dare le colpe al passato, il nostro sindaco: nel giro di quasi due anni e, dopo vane promesse elettorali, la situazione sanitaria è peggiorata, con un presidio letteralmente al collasso per colpe precise della politica, Acquaroli e Saltamartini in primis. Olivetti, in silenzio, obbedisce politicamente agli ordini di Fratelli d’Italia e della Lega: ci domandiamo il perché, ovviamente ci devono essere delle motivazioni. Se no, non si capirebbe la giravolta da rivoluzionario presidente del comitato a silente sindaco assente». L’opposizione non lesina nemmeno una battuta sul consigliere che dovrebbe essere stato delegato da Olivetti a seguire la partita della Sanità. «Ma questa delega c’è o no? Il consigliere Ansuini, ancora più silente di Olivetti, a chi darà la colpa ora che le responsabilità politiche sono le sue e di chi governa il Comune e la Regione?».

Dall’amministrazione comunale non è arrivata alcuna risposta, come spesso avviene in questi casi. A prendere le sue parti ci ha pensato il Comitato cittadino a difesa dell’ospedale di Senigallia, di cui Olivetti era il rappresentante prima dell’elezione nel 2020 «L’Area vasta 2 – Senigallia per intenderci – e giunta regionale con il fantomatico, famigerato, fantasioso assessore Saltamartini, dopo aver partorito con fatica la brillante idea dei medici di cooperativa per dare vita ad un pronto soccorso degno di tale nome e della grande città turistica che siamo, si lascia sfuggire il tutto per una miseranda questione economica e, se ci si permette, di scarsa intelligenza politica. E il colpevole e responsabile di tutto il disastro sanitario sarebbe, secondo il Pd e soci, il sindaco di Senigallia cui si deve tutta la malasorte dell’ospedale cittadino in quanto ex-presidente del Comitato cittadino difesa ospedale Principe di Piemonte! Dov’erano questi signori cinque anni fa quando segnalavamo le stesse criticità ma anziché essere ascoltati eravamo derisi e sbeffeggiati?».

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