Senigallia

Sanità, Baldelli (FdI): «Chi vuole svendere ai privati, voti Pd»

Il candidato per il partito della Meloni nel collegio Marche nord ha dichiarato: «Serve un modello diverso da quanto attuato finora»

Antonio Baldelli (FdI) interviene sulla sanità pubblica a Senigallia
Antonio Baldelli (FdI) interviene sulla sanità pubblica a Senigallia

SENIGALLIA – Antonio Baldelli, candidato di Fratelli d’Italia alla Camera per il collegio Marche nord in cui rientra anche Senigallia, ha chiuso oggi la campagna elettorale con due iniziative davanti agli ospedali della spiaggia di velluto e di Fabriano. «Noi non chiudiamo la campagna elettorale con feste e festicciole, come altri partiti, ma manifestando, anche in mezzo alla neve, per tutelare la sanità pubblica contro una regione che invece la sta smantellando a favore dei privati».

La realtà senigalliese è un esempio, continua il candidato FdI, di come le politiche Pd in tema di sanità siano fallimentari: in nome del risparmio della spesa pubblica si sono eliminati i presidi ospedalieri del territorio, costringendo i cittadini a recarsi nelle strutture più grandi con conseguente allungamento dei tempi di attesa e aumento della mobilità sanitaria passiva. Senza contare i rischi che la distanza dai quei pochi e grandi centri ospedalieri porta con sé in caso di patologie acute come quelle cardiache.

Distanza e tempistica che possono essere colmate solo con un diverso modello gestionale, policentrico, come avviene in Veneto o in Umbria dove è la rete ospedaliera che fa la differenza.

Antonio Baldelli (FdI) interviene sulla sanità pubblica a Senigallia
Antonio Baldelli (FdI) interviene sulla sanità pubblica a Senigallia

«Gli ospedali della nostra regione non si chiudono – conclude Baldelli, avvocato e candidato per Fratelli d’Italia -: la sinistra troverà in noi un ostacolo insormontabile nella svendita della sanità pubblica. Domenica 4 marzo i cittadini delle Marche decideranno: se vogliono vedere chiusi i nostri ospedali possono votare Pd. Se invece pensano che la sanità debba restare pubblica e che gli ospedali di Fano, Cagli, Fossombrone, Senigallia, Fabriano, Sassocorvaro e Urbino vadano potenziati, allora devono barrare il simbolo di Fratelli d’Italia sulla scheda elettorale».

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