Senigallia

Crescono a San Lorenzo in Campo i timori per il mega impianto di polli Fileni

L'allevamento ipotizzato dalla Fileni e dalla società agricola Ponte Pio sta creando malumori nella vallata del Cesano: Italia Nostra lancia un appello perché non venga sconvolto il territorio a forte vocazione agricola e turistica

SAN LORENZO IN CAMPO – Prima è nato un comitato di cittadini e agricoltori, poi è arrivato il sostegno di varie realtà come Italia Nostra, per manifestare il proprio impegno a difesa della valle del Cesano da interventi come il grande impianto per l’allevamento di polli che la nota ditta Fileni e la soc. agr. Ponte Pio srl vorrebbero costruire nel territorio di San Lorenzo in Campo, in località Mirabello.

Nell’area ex Aquater infatti, la nota ditta produttrice di prodotti alimentari vorrebbe realizzare un complesso di più capannoni, una decina, per un totale di circa 102.000 mc da destinare all’allevamento intensivo di oltre 2 milioni di polli nel corso dell’anno. Il progetto è stato osteggiato da alcuni cittadini che poi si sono organizzati nel “Comitato AmbienteVivo Valcesano” dopo che il Comune di San Lorenzo in Campo ha predisposto una variante urbanistica al P.R.G. per favorirne la realizzazione.

L’allarme (qui tutte le osservazioni mosse dai cittadini) lanciato per vari motivi di natura ambientale, agricola, idrica ed economica. Innanzitutto l’area dove si verrebbe a costruire il maxi impianto confina con vari paesi come Pergola, Arcevia e Castelleone di Suasa (dove c’è anche il parco archeologico di Suasa), abitata e a vocazione agricola e turistica; inoltre l’impianto richiederebbe notevoli quantità di acqua, creando forti criticità (secondo il comitato) nell’alimentazione degli acquedotti pubblici. Infine il trattamento produrrebbe forti odori, sostanze inquinanti di scarto (con rischio inquinamento del fiume Cesano e dell’aria) ma anche un aumento di traffico per il movimento merci. Non ultima la questione del rischio di perdita di valore per le abitazioni limitrofe.

Italia Nostra – l’associazione per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della nazione – pone l’accento anche sulle questioni della tutela ambientale ed economica della vallata. Un impianto del genere, riferisce il presidente della sezione senigalliese Virginio Villani, sarebbe di certo un problema per la valorizzazione del patrimonio naturalistico anche in chiave turistica.
«Non basta quindi garantire il rispetto formale dei parametri di legge relativi alla tutela dell’ambiente per rassicurare l’opinione pubblica» continua Villani riferendosi a un’assemblea promossa dall’amministrazione comunale di San Lorenzo In Campo per illustrare in maniera esaustiva tutti i dettagli del progetto, dare risposte ai legittimi interrogativi che la popolazione si sta ponendo, nonché chiarire aspetti procedurali: «vanno considerati anche quei valori immateriali che contano altrettanto, se non di più, quali appunto quelli culturali legati alla valorizzazione del bene archeologico e quelli estetici legati al godimento del paesaggio, che verranno sicuramente compromessi».

Di fronte a rischi sia nell’immediato che nel lungo periodo, Italia Nostra lancia un appello alle amministrazioni pubbliche della valle del Cesano (sia nel versante fanese che in quello senigalliese) perché si ripensi sull’opportunità di autorizzare un impianto così impattante in un’area così delicata.

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