Senigallia

Romano: «Io presidente di tutti»

Alla guida del Consiglio comunale di Senigallia Dario Romano fa un bilancio dopo due anni di mandato. E non mancano riflessioni sulla politica e sul partito alla luce delle recenti elezioni amministrative che hanno coinvolto Corinaldo e alcune realtà della provincia anconetana

Piazza Roma a Senigallia

SENIGALLIA – È uno dei presidenti del Consiglio Comunale più giovani d’Italia, poco più che trentenne, Dario Romano si racconta dopo due anni di mandato; dopo qualche polemica iniziale sta emergendo l’equilibrio e la lealtà anche con le opposizioni.

Presidente Romano, sono già trascorsi due anni dal suo insediamento, come è trascorso questo biennio?
«Di certo molti ricorderanno le polemiche iniziali, pochi giorni dopo la mia nomina, dopo due anni anche le opposizioni mi hanno riconosciuto il merito di esser diventato il presidente di tutti. Credo che le polemiche di allora siano stati gli strascichi post elettorali».

Dario Romano, presidente del Consiglio comunale di Senigallia

E questo rapporto così sereno come è stato costruito?
«Un rapporto basato sui fatti e sulla lealtà, tenendo sempre aggiornata la conferenza dei Capigruppo e responsabilizzando tutte le forze politiche…certo essere troppo super partes a volte può scontentare la maggioranza».

Prima della sua nomina ha avuto la possibilità di sedere in consiglio e dedicarsi ad un settore a lei molto caro: l’Europa, c’è una continuità?
«È vero, ho avuto una delega per cinque anni, dopo i primi tre di mandato sono arrivati i primi risultati, perchè questo è un tema importante per la nostra realtà. Oggi l’assessore Bomprezzi si sta applicando con grande serietà, così come stiamo sviluppando il tema del digitale per un turismo sempre più fruibile. I fondi europei sono fondamentali certo, penso, ad esempio, al Porto della Rovere, un risultato davvero straordinario. Tuttavia serve una reale programmazione e non sempre si risolve in un mandato, spesso è richiesto un lavoro lungo e dispendioso da sviluppare in parecchi anni».

Anche tra i banchi dell’opposizione questo tema non è passato inosservato, trovare fondi per migliorare la città anche con nuove strutture, sarebbe fattibile?
«Credo sia necessario programmare, sapere come investire, capire quale progetto si profila all’orizzonte e che risvolti può avere. Ovviamente oltre ai finanziamenti servono idee chiare, giocando d’anticipo…una sala congressi, un palasport, in Consiglio il tema è stato affrontato con proposte interessanti, personalmente condivido credo sia un tema importante capire come migliorare la città anche con queste strutture, ma ribadisco serve una programmazione».

Nel week-end scorso una realtà molto vicina a Senigallia è stata chiamata alle urne, mi riferisco a Corinaldo dove è stato confermato il sindaco uscente Matteo Principi, cosa ne pensa?
«Sono molto soddisfatto della conferma di Matteo Principi, in un discorso di vallata le capacità del Sindaco di Corinaldo sono evidenti e sapere che potrà continuare il proprio impegno politico a Corinaldo mi fa enormemente piacere. Peccato però che in altre realtà il Partito Democratico non sia stato in grado di riaffermarsi. Il partito a livello provinciale deve aprire una questione seria e smetterla di pensare alle candidature per Roma».

E per quanto riguarda il suo di futuro?
«Ci sono tre anni di mandato con ancora parecchie situazioni da terminare. Poi bisognerà capire come la coalizione di centrosinistra potrà strutturarsi e quale percorso intraprendere, di certo con la fine del secondo mandato Mangialardi si chiuderanno 20 anni di storia politica. Riproporre le stesse persone e le stesse situazioni sarà molto difficile perchè il mondo è cambiato e continua a cambiare».

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