Senigallia

Risorse e gestione degli impianti sportivi nel mirino di Lega, Fratelli d’Italia e Senigallia Bene Comune

Mancate entrate dalla gestione della piscina Saline sono al centro della polemica di Da Ros e Liverani. Sartini interviene sui bandi regionali e ministeriali in tema di sport, da cui il Comune non ha ricavato nemmeno un euro

La tribuna della pista di atletica all'impianto delle Saline a Senigallia
La tribuna della pista di atletica all'impianto delle Saline a Senigallia

SENIGALLIA – Il tema degli impianti sportivi torna prepotentemente nel dibattito cittadino. Mentre Lega e Fratelli d’Italia intervengono sulla gestione della piscina delle Saline, Senigallia Bene Comune se la prende con l’amministrazione comunale per l’occasione (mancata) di riqualificare le strutture sportive pubbliche esistenti con risorse proprie della Regione Marche. Ma andiamo con ordine.

Sulla questione sempre aperta della piscina delle Saline, i due partiti di centrodestra tornano all’attacco sottolineando come la gestione della struttura pubblica di via dei Gerani abbia uno scoperto netto, negli ultimi tre esercizi, di oltre 1.290.000 euro. «Non è ammissibile: l’ente comunale è obbligato a richiedere la contribuzione degli utenti per la copertura delle spese per il servizio pubblico a domanda individuale. Eppure nel 2016 sono entrati 150mila euro e ne sono usciti 551mila; nel 2017 sono entrati 124mila euro e usciti 548mila mentre la previsione per il 2018 parla di 148mila euro di entrate e ben 618mila di uscite».

«A fronte di un costo di oltre 1.700.000 euro il contributo degli utenti è stato appena di poco superiore al 24%. Perché così basso? Un vero regalo, a chi? – si chiedono Davide Da Ros, consigliere comunale della Lega Nord di Senigallia e Marcello Liverani, coordinatore Fratelli d’Italia -. Perché è stato concesso un trattamento così favorevole quando agli altri due servizi offerti, asili e mense scolastiche, si è richiesto un tasso di copertura del doppio e del triplo?

La Piscina Saline di Senigallia

Questi ultimi pur essendo servizi primari con finalità sociali ben più rilevanti delle piscine hanno partecipato rispettivamente per circa il 53% e il 79% alla copertura dei costi di gestione senza sconti di nessun genere. Con quale faccia l’Amministrazione sostiene che è vicina ai più deboli?»

E mentre i due esponenti di opposizione parlano di mancate entrate e mancate risorse che avrebbero potuto sistemare altri capitoli di spesa e altre necessità dell’amministrazione comunale, il consigliere di Senigallia Bene Comune Giorgio Sartini interviene sulle mancate entrate che potevano provenire dal bando ministeriale a fondo perduto per gli impianti sportivi. Tramite il C.I.P.E., infatti, il ministero per lo sport ha finanziato 38 comuni delle Marche per la riqualificazione di 44 strutture per un importo complessivo di 6,2 milioni di euro a fondo perduto. Tra questi 44 interventi però, nessuno riguarda la città di Senigallia. «Perché Senigallia non riceverà alcun finanziamento (ricordiamolo ancora una volta a fondo perduto)? Il Comune ha presentato richieste di finanziamento fino ad un massimo di 300.000 euro che è l’importo massimo previsto per un comune?»

Giorgio Sartini
Giorgio Sartini

«Anche dei 3.700.000 euro stanziati per riqualificare gli impianti sportivi pubblici esistenti con risorse proprie della Regione Marche, il nostro comune non è stato in grado di ricevere nemmeno un euro. Ci chiediamo allora perché la nostra amministrazione non sia riuscita a intercettare nemmeno un euro dei due finanziamenti esistenti per lo sport: non ci servono? La nostra Amministrazione si vanta continuamente dell’Ufficio Bandi condiviso con gli altri comuni ma, se questi sono i risultati, non c’è da vantarsi tanto».

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