Senigallia

Risonanza magnetica, il Tribunale del Malato chiede di accertare le responsabilità dei continui ritardi

Alla proposta del TdM di far confluire il nosocomio nell'azienda di Torrette replica il comitato a difesa dell'ospedale: «Non ne vediamo i vantaggi»

L'ospedale di Senigallia
L'ospedale di Senigallia

SENIGALLIA – Dopo le scuse del presidente della commissione regionale sulla sanità Fabrizio Volpini per i continui ritardi nell’installazione della nuova risonanza magnetica all’ospedale di Senigallia, è il Tribunale del Malato a prendere la parola. E lo fa sperando che questo riconoscimento sia il primo passo di un cammino che porti all’accertamento delle responsabilità sia sul piano politico, sia su quello gestionale per quel che concerne l’ASUR e l’Area Vasta 2.

Chiamando in causa proprio i vertici politici (il consigliere regionale Volpini) e tecnici (il direttore Asur Marini e il direttore Av2 Bevilacqua) di questa vicenda, il Tribunale del malato pone alcune domande: «Era possibile prevedere un periodo di interruzione del servizio così lungo? Sono stati implementati tutti i percorsi alternativi per ridurre al minimo i disagi all’utenza? I circa 50 esami, che costituivano l’impegno settimanale prima che venisse smontata la vecchia risonanza, che strade hanno preso?».

Una “quasi” risposta è arrivata con l’avvio delle procedure per il noleggio di una risonanza magnetica mobile per la cifra di 115.000 euro per 5 mesi, fino ad un massimo di 200.00 euro se fossero necessari altri mesi. «Non conoscendo quando inizierà la nuova fornitura di servizi, è prevedibile che la nuova risonanza non entrerà in funzione prima del 2019 – affermano dal TdM Umberto Solazzi e Carlo Massacci -. Ma la risonanza è solo uno dei mille problemi che affliggono l’ospedale di Senigallia».

«Se sono nati numerosi comitati civici a difesa dell’Ospedale, se si riducono i posti letto, se si riducono i servizi, se il clima aziendale non sta migliorando, se le segnalazioni di disservizi organizzativi aumentano di anno in anno, non sarà forse arrivato il momento di rimettere in discussione l’architettura dell’offerta ospedaliera di Senigallia?» Il Tribunale del Malato ha di recente proposto che l’Ospedale di Senigallia esca dall’organizzazione dell’Area Vasta-ASUR per confluire nell’azienda di Torrette, auspicando inoltre che le istituzioni ascoltino e discutano la proposta. Finora senza risultato.

Chi invece non ritiene che la proposta avanzata dal TdM sia utile è il Comitato cittadino a difesa dell’ospedale di Senigallia. In una nota stampa la portavoce Daniela Sabbatini si chiede quali vantaggi porterebbe ai cittadini senigalliesi l’inglobamento del nosocomio nell’azienda degli ospedali riuniti di Torrette: «Ce lo stiamo chiedendo in tanti ma non vediamo vantaggi di sorta». Da qui l’invito ai rappresentanti del Tribunale del Malato di Senigallia «a unirsi a noi nell’impegno super-partes che stiamo mostrando a tutti, senza tema di smentite, nel lottare per riportare il nostro ospedale ai livelli di eccellenza che nel passato gli sono stati riconosciuti».

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