Senigallia

La ripresa dell’economia italiana grazie alle Regioni, il ministro Giorgetti: «Si riparta da qui» – VIDEO

Trasformazione digitale, ricerca, formazione, innovazione, internazionalizzazione e infrastrutture i temi emersi durante l'importante occasione di confronto sul rilancio del tessuto produttivo che si è svolto a Senigallia

Il ministro allo sviluppo economico Giancarlo Giorgetti a Senigallia
Il ministro allo sviluppo economico Giancarlo Giorgetti a Senigallia

SENIGALLIA – Ripartire dalle Regioni per superare il momento storico legato alla pandemia, di cui ancora oggi si avvertono gli effetti, e alla crisi internazionale. Questo è quanto emerso durante il meeting nazionale della commissione sviluppo economico, all’interno della conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che si è svolto alla rotonda a mare di Senigallia, lunedì 9 maggio.

Un’occasione di confronto che ha visto la partecipazione del ministro allo sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, del presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e degli assessori allo sviluppo economico delle varie regioni d’Italia. L’incontro di Senigallia ha permesso di focalizzare l’attenzione su alcuni deficit italiani come la carenza di infrastrutture fisiche e digitali, ma anche sulla necessaria vicinanza al mondo delle imprese che, con gli investimenti, «creano lavoro e fanno economia». A loro l’onorevole Giorgetti si è rivolto offrendo sostegno, volto anche a istituzionalizzare l’ascolto del territorio nei principali tavoli economici, dare certezze alle aziende e favorire reti imprenditoriali oltre i confini geografici. Ma l’esponente leghista del governo Draghi ha anche rivolto un appello all’Europa perché sia pragmatica e comprenda che il momento storico potrebbe non permettere un rispetto fiscale rigoroso degli accordi siglati in occasione del Pnrr che ha portato enormi flussi di contributi all’Italia. Sempre all’Europa Giorgetti ha chiesto un maggior impegno per sollecitare «regole comuni» che non favoriscano alcuni paesi a discapito di altri.

Il meeting nazionale della commissione sviluppo economico della conferenza delle Regioni e delle Province autonome che si è svolto alla rotonda a mare di Senigallia
Il meeting nazionale della commissione sviluppo economico della conferenza delle Regioni e delle Province autonome che si è svolto alla rotonda a mare di Senigallia

Mentre il governatore Acquaroli ha sottolineato la necessità di superare alcune carenze infrastrutturali, sia fisiche sia telematiche, per poter mettere nelle condizioni giuste gli operatori economici regionali di valorizzare al meglio un territorio e una serie di produzioni di eccellenza, simbolo delle Marche, il sindaco Massimo Olivetti ha voluto parlare di ricadute sul territorio che si registreranno a patto che vengano ascoltate ai piani alti le richieste dal basso di imprese e istituzioni locali. Anche il presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini, ha posto l’accento sull’«ascolto del mondo imprenditoriale, a cui servono cluster organizzativi che possano andare oltre i distretti industriali e i confini geografici, perché fare rete è un valore trasversale».

Sultan Bin Saeed Al Mansoori, ex ministro dell’economia degli Emirati Arabi Uniti dal 2008 al 2020
Sultan Bin Saeed Al Mansoori, ex ministro dell’economia degli Emirati Arabi Uniti dal 2008 al 2020

Da remoto si è collegato anche Sultan bin Saeed Al Mansoori, ex ministro dell’economia degli Emirati Arabi Uniti dal 2008 al 2020 che ha già visitato e collaborato con le Marche durante gli anni della giunta Spacca. Sue le parole con cui è stata ribadita l’amicizia con le Marche, importante ponte e partner strategico di una rinnovata collaborazione che si estenderà all’Italia e all’Europa per aumentare gli scambi commerciali e superare così le importanti sfide economiche che accomunano i due paesi, da quella energetica con la diversificazione delle fonti di approvvigionamento a quella della «globalizzazione che ha favorito Stati Uniti e Cina ma con effetti negativi su altri».

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