Senigallia

Via le attrezzature per le sagre dall’area archeologica: malumori a Montemarciano

L'amministrazione comunale ha imposto la rimozione delle baracche e dei materiali che servivano per due eventi sociali e folcloristici. Tra le polemiche c'è anche chi accusa l'opposizione consiliare

Via le baracche e attrezzature per le sagre dall'area archeologica a Marina di Montemarciano
Via le baracche e attrezzature per le sagre dall'area archeologica a Marina di Montemarciano

MONTEMARCIANO – Smontate le strutture nell’area archeologica a Marina, in via dei Tigli, utilizzate per il rimessaggio dei materiali utili ad alcuni eventi caratteristici del paese, come la festa dell’Avis e la sagra del pesce. I lavori, iniziati nei giorni scorsi, sono stati affiancati da malumori e polemiche, anche a causa della scarsa consapevolezza circa le norme in materia di sicurezza che vengono costantemente aggiornate a livello nazionale e, a cascata, anche locale. Questo infatti è il tema da cui è partita la vicenda.

Nelle baracche di lamiera – di cui sono comproprietarie l’Avis e il Marina Calcio – erano conservati infatti tavoli e altri materiali che servivano per l’allestimento dei due eventi sociali e folkloristici di Marina: a loro si è rivolta l’amministrazione comunale di Montemarciano, attraverso la Polizia locale, chiedendo che venissero rimosse.

All’origine di tale iniziativa ci sono questioni di sicurezza, la non rispondenza alle norme attuali e la problematica delle vie di fuga obbligatorie per i grandi eventi da dopo la tragedia della Lanterna Azzurra di Corinaldo. «Lo smontaggio delle strutture – spiegano dal municipio – fa parte di una normale procedura di controllo e sicurezza sul territorio che viene eseguita dagli uffici competenti e in questa procedura si sono riscontrate delle criticità in quest’area che ha ospitato per tanti anni sagre e iniziative sociali. C’è pertanto la necessità di riorganizzare le strutture alla luce delle nuove direttive legate alla sicurezza e dei nuovi vincoli anche in considerazione della vicinanza al torrente Rubiano». 

Malumori sono normali quando si vanno a modificare degli assetti in vigore da anni, ma in città circolavano voci anche sulla paternità di tali operazioni. C’è anche chi ha additato l’opposizione come responsabile di questo cambiamento, in particolare un consigliere che avrebbe fatto un accesso agli atti. Come se un solo accesso a documenti pubblici, in mancanza di interrogazioni, interpellanze o altre iniziative più eclatanti di denuncia, potesse essere all’origine di tale cambiamento nell’orientamento dell’amministrazione comunale. Accesso agli atti che, tra l’altro, l’opposizione smentisce categoricamente di aver fatto.

Amministrazione che ha subito contattato le associazioni coinvolte «per superare queste criticità e collaborare insieme affinché la tradizione delle feste ospitate nell’area archeologica possa continuare, ma nel rispetto della sicurezza e dei nuovi regolamenti. Iniziative come la festa dell’Avis e la sagra del pesce, che quest’anno è alla sua 58esima edizione, rappresentano un momento importante di socialità e folclore, di tradizione ma anche di aggregazione intergenerazionale in cui vediamo impegnata la gioventù del paese e le associazioni possono così farsi conoscere e trovare nuova linfa per le loro attività. Nessuna volontà dunque – conclude una nota stampa dell’amministrazione – di ostacolare eventi che sono di prestigio per il paese, ma l’obiettivo comune deve essere quello della sicurezza per chi lavora agli eventi e per gli avventori». 

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