Senigallia

Montemarciano, al via la progettazione per riaprire il teatro Alfieri

Progetto Montemarciano critica l’amministrazione comunale: «Utilizzati in extremis fondi dedicati allo sviluppo del territorio» ma l’opposizione vuole far luce anche sull’incarico affidato a un gruppo di professionisti

Il teatro Alfieri a Montemarciano
Il teatro Alfieri a Montemarciano

MONTEMARCIANO – La situazione del teatro comunale Alfieri è al centro del dibattito dopo l’incarico per il recupero e la messa in sicurezza della copertura dell’edificio culturale. La notizia dei lavori, stimati in circa 400 mila euro e aggiudicati a un raggruppamento di professionisti di  Senigallia e Ancona, è stata apprezzata dalla cittadinanza ma un particolare ha fatto discutere la politica locale.

Il teatro Alfieri, risalente agli  anni ’80 dell’800, è chiuso dallo scorso dicembre per problemi che riguardano la copertura. Non un problema legato alle recenti scosse di terremoto del novembre scorso, ma un ammaloramento dovuto all’età dei materiali.

Non c’era alcun pericolo imminente ma si è operato in via precauzionale: questa la posizione dell’amministrazione comunale di Montemarciano, intervenuta per chiudere il teatro sospendendo quindi gli eventi e spostando le associazioni che operano nei locali sottostanti. I lavori restituiranno sicurezza alla struttura e alla comunità.

«Restituire la fruibilità del Teatro Alfieri alla cittadinanza è un tentativo apprezzabile» interviene dalla minoranza consiliare il gruppo “Progetto Montemarciano”. I consiglieri sottolineano come l’amministrazione abbia deciso di «utilizzare, in extremis (disponibilità dei fondi scadeva il 18/2), il finanziamento  derivante da un dpcm del dicembre 2021. Le risorse impegnate, infatti, sono state assegnate al nostro Comune dal governo Draghi a sostegno di progettazioni strategiche per lo sviluppo territoriale, ovvero per cercare di intercettare opportunità derivanti da pnrr, fondi europei, fondi di sviluppo per la coesione nazionale. Purtroppo appare chiaro a chiunque che anziché utilizzare risorse per progettare il futuro, a Montemarciano ci si arrangia per rimediare ai problemi causati dalla scarsa manutenzione degli immobili pubblici. È sconcertante che queste risorse non siano state impegnate per una progettazione strategica e siano rimaste inutilizzate per almeno un anno».

Ma non è l’unico nodo della questione, poiché secondo Progetto Montemarciano ci sarebbe anche un «pasticcio burocratico»: dalla «lettura degli atti risulterebbe che l’avvio della procedura per l’affidamento diretto (16 febbraio) sia successivo all’acquisizione di un preventivo dei professionisti (pervenuto al protocollo il 15 febbraio), il che ha una certa gravità. Infine una volta ottenuto il progetto, sarà necessario reperire risorse importanti per far eseguire i lavori per poi poter riaprire il teatro… una questione tutt’altro che semplice da affrontare per il nostro Ente».

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