Senigallia

Riabilitarsi dopo un evento cardiaco: «Supporto da chi ha vissuto la stessa nostra esperienza»

Parte da Senigallia il primo gruppo di mutuo aiuto delle Marche grazie all'associazione Cuore di Velluto. La responsabile del progetto: «Mettiamo in relazione le persone: saranno loro ad aiutarsi reciprocamente condividendo le proprie emozioni»

SENIGALLIA – Riabilitarsi dopo un evento cardiaco acuto o dopo un intervento chirurgico non è semplice. Ci vuole tempo e impegno per ritornare a una condizione di benessere, a uno stato quanto meno di normalità a cui si era soliti fare riferimento prima; molto spesso ciò comporta la modifica delle proprie abitudini, del proprio stile di vita, ma soprattutto esige una maggiore consapevolezza. Proprio per questo parte dalla spiaggia di velluto un’attività finalizzata al recupero psicofisico dei soggetti affetti da cardiopatie: è il progetto di “auto mutuo aiuto per pazienti post evento cardiaco”.

«I gruppi di auto mutuo aiuto nascono in Lombardia – spiega la dottoressa Catia Gaggiotti, psicologa e psicoterapeuta nonché volontaria e vicepresidente dell’associazione Cuore di Velluto che ha lanciato l’iniziativa – e si basano sul modello degli alcolisti anonimi: in questi anni si stanno sviluppando notevolmente nei vari settori che interessano la salute psicofisica delle persone. Sono gruppi aperti a chiunque, dove si promuovono dinamiche di aiuto reciproco tra i membri. L’obiettivo è far relazionare tra loro persone che hanno o abbiano vissuto problematiche di natura cardiovascolare, come l’infarto del miocardio, o vivano situazioni di difficoltà magari legate a un intervento chirurgico o a un bypass». 

Grazie alla mediazione di un facilitatore, i componenti del gruppo – fino a un massimo di dieci – mettono a disposizione degli altri la propria esperienza, il proprio vissuto, i timori e le difficoltà, i successi e gli episodi negativi. Li accomuna il soffrire di problematiche cardiovascolari e ciò li rende dei pari: ognuno può essere il sostegno dell’altro su un particolare aspetto ma al contempo essere colui o colei che ha bisogno di un supporto per altre questioni legate sempre alla patologia.

«Il supporto è di tipo sia psicologico che pratico – spiega Gaggiotti, responsabile del progetto – perché affronta temi molto concreti: ci sono persone che dopo un evento cardiaco acuto si sono bloccate, per paura che possa ricapitare, magari scegliendo di non fare più passeggiate o trovando stressante anche il dover affrontare le scale; c’è chi ha difficoltà a relazionarsi sessualmente al proprio partner, chi prova ansia, chi si trova in uno stato di depressione. Riprendere la vita di prima non è sempre possibile, ma sentirsi accolti in una piccola comunità di altre persone che hanno avuto la nostra stessa esperienza aiuta ad affrontarla meglio».

Si tratta del primo esperimento in questo senso nelle Marche e tra i primi in Italia, con la formazione di un gruppo pilota che si incontrerà a cadenza settimanale a partire dal 15 novembre e fino al 20 dicembre (per maggiori informazioni: info@cuoredivelluto.it o 331/4190715). «Vorremmo che si creassero delle reti solidali dove io metto a tua disposizione ciò che provo, ciò che faccio, ciò che ho imparato e viceversa, in un confronto molto utile». L’utilità sta nel fatto innanzitutto di far sentire accolte e meno sole le persone, ma in secondo luogo il gruppo di auto mutuo aiuto fornisce risposte: risposte a temi concreti e quotidiani che non arrivano da medici o infermieri ma dai nostri pari che come noi fanno i conti con determinate patologie ed esperienze. «Persone con cui intraprendere un nuovo percorso che faccia emergere le esperienze, i vissuti, le emozioni».

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