Senigallia

Regolamento consiliare, l’aspro dibattito si trasforma in aperto scontro a Senigallia

Le proposte di modifica avanzate dalla maggioranza vengono bollate dall'opposizione come forzature e attacchi alla democrazia. L'appello

Il consiglio comunale di Senigallia
Il consiglio comunale di Senigallia

SENIGALLIA – Sembra essersi interrotta ogni possibilità di dialogo in merito alle modifiche al regolamento del consiglio e delle commissioni consiliari di Senigallia. Proposte che arrivano dalla maggioranza targata Olivetti e Bello, ma che vengono viste dall’opposizione come «forzature» e persino tentativi continui di «attentare alla democrazia». Non si escludono altri colpi di scena dopo la convocazione della prima commissione consiliare senigalliese da venerdì notte, 11 febbraio, alle ore 00:17, per il lunedì successivo alle ore 9:30, in pieno orario lavorativo: la minoranza consiliare – compatta ancora una volta, tanto da non comprendere perché non ci sia stata questa compattezza in fase elettorale – spiega perché le modifiche e la revisione del regolamento per lo svolgimento del consiglio comunale e delle relative commissioni siano una forzatura.

In primo luogo c’è la tempistica: la maggioranza ha mostrato di voler accelerare sulla questione nonostante da più parti ci si appelli al buon senso data l’importanza del regolamento che si va a modificare. «L’ennesimo atto di forzatura istituzionale purché si approvi tutto subito e ad ogni costo» spiegano. Poi c’è la questione dei modi. La convocazione della commissione è solo l’ultimo tentativo – spiegano da Partito Democratico, Vivi Senigallia, Vola Senigallia, Diritti al Futuro e Amo Senigallia – di approvare un regolamento che rischia di mettere il bavaglio ai consiglieri, tanto che trapelano anche all’interno della stessa maggioranza degli scricchiolii. Titubanze confessate ad alcuni consiglieri di opposizione.

Ultimo ma non ultimo, c’è il tema di fondo, c’è la sostanza da discutere. «Ogni regolamento necessita di aggiornamenti periodici in base al mutare dei tempi e per adeguarsi ai mutamenti legislativi – ammettono dalla minoranza – Questa volta, però, le modifiche proposte non sono affatto marginali, ma stravolgono lo svolgimento dei lavori con un chiaro intento politico. Basti dire che si riducono le commissioni da 7 a 4, si riduce il tempo di discussione delle interrogazioni, si inserisce la possibilità di allontanare un consigliere con l’ausilio delle forze dell’ordine». Secondo i consiglieri del centrosinistra, la memoria va allo scontro fra il consigliere Campanile ed il presidente del consiglio Bello, «culminato con la patetica farsa della convocazione dei vigili urbani per allontanare il consigliere e l’intervento “pacificatore” del sindaco».

L’accusa è di voler ridurre l’autonomia e l’autorevolezza del consiglio, aumentando nel contempo la visibilità del presidente dell’assise civica senigalliese. Tesi sottoposta già all’attenzione alla segretaria generale e al prefetto. Da qui l’appello alle forze democratiche perché facciano sentire la propria voce.

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