Senigallia

Pronto soccorso al collasso, Senigallia Bene Comune chiede interventi sulla sanità pubblica

La situazione di maxi emergenza all'ospedale cittadino - attacca Sbc - sarebbe dovuta ad anni di pessima gestione regionale del Pd, che pensa alle amministrative anziché al servizio pubblico

Il pronto soccorso dell'ospedale di Senigallia
Il pronto soccorso dell'ospedale di Senigallia

SENIGALLIA – La gestione della sanità pubblica torna nel mirino degli esponenti di Senigallia Bene Comune. Dopo l’intervento del Nursind, il sindacato degli infermieri, che ha denunciato una situazione di collasso per il pronto soccorso cittadino alle prese con una popolazione quasi triplicata, è la volta del gruppo di opposizione fare il punto sullo stato di “salute” della sanità locale.

La situazione di «maxi emergenza del Pronto Soccorso» – si legge in una nota stampa di Sbc – potrebbe portare il «Nursind a rivolgersi al Prefetto di Ancona perché dichiari lo stato di emergenza». Anni di «pessima gestione della sanità» avrebbero dato origine alla situazione che si vive oggi, dove i sanitari del pronto soccorso dell’ospedale di Senigallia a lavorare in condizioni di assoluto e totale abbandono da parte dei vertici Asur, della Regione e del Comune. E in questo caos, anche il Comitato cittadino a difesa dell’ospedale ha annunciato che, nella malaugurata ipotesi in cui il sindaco resti in silenzio ed inerme, si rivolgerà al Prefetto.

«Di fronte a tale situazione, cosa fa il Pd? Anziché amministrare il servizio pubblico, pensa a chi candidare alle regionali e alle comunali di Senigallia nel 2020. È inaccettabile e inqualificabile! Biasimiamo un tale modo di azione ed esprimiamo tutta la nostra solidarietà agli operatori sanitari regionali, ed in particolare a quanti lavorano al pronto soccorso dell’ospedale di Senigallia e negli altri reparti. La loro abnegazione e lo spirito di servizio non possono purtroppo sopperire alle gravi carenze di organico e strutturali della sanità, aspetti che li espongono anche al rischio di commettere degli errori a causa dello stress per il troppo carico di lavoro e turni estenuanti. Ci spiace infine che la cittadinanza ed i turisti debbano trovarsi, per di più in una situazione con problemi di salute, di fronte a un servizio pubblico riconosciuto dalla Costituzione ma dimenticato da Ceriscioli e Mangialardi».

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