Senigallia

Processo bis Lanterna Azzurra, Principi: «Comunità di Corinaldo ferita, dovrà emergere la verità»

A pochi giorni dall’udienza preliminare, il primo cittadino torna a definirsi disponibile verso l’autorità giudiziaria per ricostruire quel doloroso capitolo «Città raccontata per quello che non è e non è mai stata»

L'avvocato Marina Magistrelli e il sindaco di Corinaldo Matteo Principi all’udienza preliminare per il processo bis della strage della Lanterna Azzurra
L'avvocato Marina Magistrelli e il sindaco di Corinaldo Matteo Principi all’udienza preliminare per il processo bis della strage della Lanterna Azzurra

CORINALDO – Si è celebrata lo scorso 30 settembre al tribunale di Ancona l’udienza preliminare per il processo bis della strage della Lanterna Azzurra di Corinaldo. Un nuovo capitolo di quella tragica vicenda per cui sono già stati condannati i componenti della cosiddetta banda dello spray: nella notte dell’8 dicembre 2018  persero la vita Emma Fabini, 14enne di Senigallia;  Benedetta Vitali, 15enne di Fano; Asia Nasoni, 14 anni, di Senigallia; Mattia Orlandi, 15 anni, di Frontone; Daniele Pongetti, 16 anni, di Senigallia ed Eleonora Girolimini, mamma di 39 anni, di Senigallia che aveva accompagnato la figlia in discoteca.

Al centro del procedimento bis ci sono sia il rilascio dei permessi di pubblico spettacolo alla discoteca ex capannone agricolo ma anche i sistemi di sicurezza. Gravi i reati contestati dai pm tra omicidio colposo plurimo, falso e disastro colposo. Tra gli imputati c’è anche il sindaco di Corinaldo, Matteo Principi, presente in aula assieme all’avvocato Marina Magistrelli. Principi ha voluto rimarcare anche in questa occasione la sua «massima disponibilità e collaborazione» per giungere alla verità di quella terribile notte. 

«Fin dal giorno successivo ai fatti della Lanterna Azzurra, e da lì ogni giorno ed ogni notte, ho creduto che il nostro principale scopo come comunità fosse quello di metterci a disposizione in tutto e per tutto per far emergere la verità. Per cercare di accendere una luce su quanto accaduto e provare a portare un po’ di “senso” in una vicenda che non ne ha alcuno». 

«E nella ricerca della verità su quanto accaduto, sappiamo che ci sono anche le ferite di Corinaldo. Di una comunità tutta che, senza colpe, si è ritrovata ad essere raccontata per quello che non è. E quello che non è mai stata. Nulla a confronto di quanto vivono tutti i giorni i genitori e i parenti di chi ha perso la vita quella notte». 

Lo so e lo saprò per tutti i giorni della mia vita – spiega Matteo Principi – Ma rimane comunque una delle verità che dovranno emergere, prima o poi. Personalmente ce la metterò tutta. Come ho cercato sempre di fare».

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