Senigallia

Post alluvione, il viceministro alle Infrastrutture a Senigallia: «Rifare il ponte Garibaldi in tempi brevi»

La nuova struttura, a campata unica, costerà almeno 4 milioni di euro, ma per ridare sicurezza al territorio serviranno anche il dragaggio del fiume e risolvere il problema dell’effetto diga con il ponte degli Angeli. «È uno dei motivi per cui è uscita l'acqua»

Il sopralluogo sul ponte Garibaldi a Senigallia del viceministro alle infrastrutture Edoardo Rixi
Il sopralluogo sul ponte Garibaldi a Senigallia del viceministro alle infrastrutture Edoardo Rixi

SENIGALLIA – Servono risposte rapide da dare al territorio: un nuovo ponte Garibaldi che costerà circa 4 milioni di euro; il dragaggio del fiume Misa ma anche una rinnovata attenzione al ponte Angeli dell’8 dicembre 2018 che, così com’è, rischia di fare lo stesso effetto di una diga favorendo la fuoriuscita dell’acqua in via Carducci e su corso II Giugno. Questo l’esito del sopralluogo che si è tenuto oggi, venerdì 24 febbraio, da parte del viceministro alle infrastrutture e trasporti Edoardo Rixi a Senigallia per parlare della ricostruzione di ponte Garibaldi a cinque mesi dall’alluvione che l’ha danneggiato.

La struttura è stata al centro della visita dell’esponente leghista che ha parlato di «realizzare l’opera di demolizione e ricostruzione del nuovo ponte nel più breve tempo possibile», dati i gravi disagi che la chiusura al transito anche pedonale sta causando alla popolazione e alle imprese. «C’è la necessità di dare risposte al territorio entro i prossimi giorni» ha detto Rixi annunciando che il presidente Acquaroli sarà a Roma la prossima settimana per parlare con il Ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci. 

C’è però anche il nodo burocratico: «Anas è pronta, noi siamo pronti a intervenire: bisogna attendere le coperture a livello di ordinanze per poter aprire i cantieri, ma è chiaro che non si può attendere oltre». Non si è sbilanciato sulla tempistica anche perché c’è in ballo l’ipotesi del commissario per la gestione della ricostruzione post alluvione, che «dovrà avere i decreti per poter operare, altrimenti dovranno essere utilizzate procedure diverse. I soldi ci sono, servono le ordinanze».

Per la demolizione del ponte danneggiato serviranno circa 300 mila euro e verranno anticipati dal Consorzio di Bonifica delle Marche, che si occuperà anche della realizzazione della passerella ciclopedonale che verrà realizzata entro l’inizio dell’estate. Per quanto riguarda la successiva ricostruzione però l’attesa sarà ancora lunga, almeno un paio di anni. Ingente il costo, circa 4 milioni di euro (demolizione compresa).

Nel frattempo però ci sarà da mettere mano al dragaggio del letto del fiume in secca, che oggi mostra il fondo, gli isolotti di ghiaia e i vecchi argini tra la curiosità e la preoccupazione della gente. Ma ci sarà da riporre attenzione anche al ponte “Angeli dell’8 dicembre 2018” (ex ponte II Giugno), inaugurato nel luglio 2021. Secondo lo stesso viceministro proprio la sua struttura con parapetto chiuso, senza una ringhiera nella parte alta, sarebbe stato uno dei motivi per cui è fuoriuscita l’acqua nelle zone di corso II Giugno e via Carducci la notte del 15 e 16 settembre 2022: «crea un effetto diga».

Soddisfatto il sindaco di Senigallia Massimo Olivetti: «Quello che ha detto il viceministro ci conforta molto, sappiamo di avere da parte del ministero alle infrastrutture l’appoggio per quanto riguarda il ponte. Abbiamo buone aspettative».

Ti potrebbero interessare