Senigallia

Porto insabbiato, pescaggio ridotto: scatta l’ordinanza a Senigallia

A causa delle correnti marine, l'ingresso alla darsena turistica risulta essere passato da 2,7 a 2,2 metri. La guardia costiera mette a conoscenza del fenomeno tutti i diportisti. L'escavo slitta in autunno mentre degli interventi per la messa in sicurezza del fiume nemmeno l'ombra

Il porto di Senigallia
Il porto di Senigallia

SENIGALLIA – La Capitaneria di porto ha emanato un’ordinanza relativa al ridotto pescaggio del porto cittadino. Almeno mezzo metro la differenza registrata, il che ha portato il fondale all’ingresso dell’area portuale a salire da da 2,7 a 2,2 metri. E quindi serve maggiore attenzione durante le manovre.

Il pescaggio ridotto, causa insabbiamento dell’ingresso del porto della Rovere, è un tema su cui a Senigallia si discute con frequenza. Si tratta di un fenomeno normale, originato dalle correnti marine che spostano nei mesi enormi quantità di sabbia e fanghi che intasano gli ingressi portuali causando problemi alla navigazione. Per Senigallia dunque è stata emanata un’ordinanza per la sicurezza dei naviganti che dovranno fare attenzione al pescaggio ridotto, soprattutto durante le manovre di entrata e uscita dalla darsena turistica.

In realtà qui la situazione è abbastanza tranquilla dato che le imbarcazioni non superano i 2,2 metri di pescaggio, ma l’aumento del fondale causato dalle mareggiate fa scattare nuovamente la tematica dell’escavo dell’imboccatura. Non era previsto per adesso alcun intervento e, non essendo possibile farlo durante la stagione turistica, verrà posticipato in autunno.

Il porto di Senigallia
Il porto di Senigallia

Era invece preventivato un intervento per la foce del fiume Misa, rientrante in quei lavori di messa in sicurezza dell’alveo fluviale programmati (e finanziati) da Regione e Consorzio di bonifica delle Marche. Ben 25 milioni di euro che serviranno per il dragaggio del fiume e una scogliera a protezione del braccio sud (levante) del porto per evitare l’insabbiamento a causa delle correnti; il rifacimento del ponte II Giugno a campata unica; uno scolmatore proprio sulla darsena Bixio, una serie cioè di “finestre” con reti metalliche che entrerebbero in funzione solo in caso di piena del fiume per sfogare parte dell’acqua nella darsena dei pescherecci. Ma soprattutto per una serie di casse di espansione, la più importante delle quali –  in zona Bettolelle – è stata già finanziata da 4 milioni di euro: i lavori purtroppo sono ancora fermi da almeno un anno.

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