Senigallia

Il ponte Garibaldi perde pezzi: senigalliesi preoccupati ma la stabilità non è compromessa

L’ex assessore Monachesi: tra ponte Perilli e poi ponte II Giugno «in questi anni si è dovuto pensare più all’emergenza». Il traffico è comunque consentito

Ponte Garibaldi a Senigallia
Ponte Garibaldi a Senigallia

SENIGALLIA – Per un ponte che è in questi giorni oggetto di lavori per la sua demolizione e ricostruzione, un altro necessita di monitoraggio continuo. È ponte Garibaldi, praticamente il fratello di ponte II Giugno, e anche questo presenta delle criticità. Non statiche: il traffico è consentito sulla struttura che collega via Rossini (e quindi l’area dell’ospedale e dello stadio Bianchelli) con il centro storico. Però l’attenzione è sempre rimasta alta, come conferma l’ex assessore ai lavori pubblici Enzo Monachesi.

Su ponte Garibaldi sono state notate alcune crepe ai lati della struttura con dei piccoli cedimenti delle parti più ammalorate. Parti che non mettono in discussione la stabilità della struttura sul fiume Misa ma che hanno comunque preoccupato alcune persone.

«Gli unici provvedimenti presi negli anni su ponte Garibaldi, a seguito di precise ispezioni seguite dall’ingegnere comunale, il dirigente Roccato, sono stati quelli di prevedere continui e periodici monitoraggi e di limitare il traffico ai mezzi pesanti, con peso superiore alle 3,5 tonnellate». Limitazione che risale al 2015, quando si parlava contemporaneamente anche del futuro di ponte II Giugno che poi venne chiuso al traffico un anno dopo.

Ponte Garibaldi, invece, non venne chiuso al traffico, anche per non compromettere del tutto la circolazione stradale verso il centro storico. Ancora oggi, tra i mezzi pesanti, possono transitarvi soltanto gli autobus e, di conseguenza, anche tutti i mezzi più leggeri come appunto le auto, moto e scooter, bici e pedoni. Anzi, il ponte Garibaldi è proprio individuato come passaggio preferenziale per quanti in questi giorni si devono recare in centro, evitando così di transitare sul più nuovo ponte Perilli, spesso congestionato per il traffico della statale Adriatica.

«Le cause che possono mettere in pericolo la staticità di un ponte con le pile in alveo sono per lo più due: le piene e il traffico. Ma dato che sul ponte Garibaldi – spiega l’ex assessore Monachesi – non vi transitano più i mezzi pesanti e che è più alto rispetto a ponte II Giugno, non ha risentito in maniera così pesante delle sollecitazioni di questi ultimi anni». Sollecitazioni dovute alle varie piene del fiume che si sono registrate soprattutto dal 2011 a oggi. 

Per la struttura, oggi di fondamentale importanza per la circolazione stradale senigalliese, «non sono però previsti interventi di ristrutturazione come per ponte Perilli, né di sostituzione come per ponte II Giugno. C’era l’ipotesi di un intervento simile a quello che è partito oggi, a fine 2020, ma in questi ultimi anni, si è pensato più all’emergenza del ponte sulla statale (lavori partiti nel 2015) e poi di quello tra il corso e via Carducci». 

Rispetto ai due fratelli, ponte Garibaldi era quello più in salute. Si spera dunque che non si ammali mai, ma data l’età, l’amministrazione appena insediata dovrà prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di un intervento importante di rifacimento o di consolidamento.

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