Senigallia

Giorgio Terenzi: «A Trecastelli si son dimenticati di creare la comunità»

Il vicesindaco di Ripe della giunta Conigli (#insiemesipuò) sfida il Pd da cui proviene e dice: «Non è sbagliata la fusione ma il modo di realizzarla»

Giorgio Terenzi
Giorgio Terenzi

TRECASTELLI – «Non è la fusione in sé a essere sbagliata, anzi io sono stato uno dei primi sostenitori e ad aver lavorato per raggiungere l’obiettivo, ma contesto il modo con cui è stata portata avanti, senza pensare a creare un vero legame tra le varie parti della comunità». A parlare così è Giorgio Terenzi, vicesindaco di Ripe della giunta Conigli fino al 2013 e oggi “avversario” politico del Pd con una lista che annovera al suo interno vari orientamenti, da sinistra a destra.

«Il progetto della fusione di Ripe con Monterado e Castel Colonna l’ho condiviso fin dalla nascita e ho lavorato perché andasse in porto. Però oggi mi sembra non realizzato: dovunque vada sento dire che “nell’altra municipalità hanno fatto di più, hanno realizzato questo e quello, insomma credo che si sia pensato tanto ai lavori pubblici ma poco alla comunità».

E il primo suggerimento era persino nello statuto: quello di creare delle figure di collegamento – i prosindaci – che fossero espressione delle varie aree geografiche del neonato Comune di Trecastelli. «E invece non hanno pensato nemmeno a delegare il ruolo distribuendo gli assessori – continua Terenzi, di professione commerciante – non hanno fatto capire alle persone di essere sulla stessa barca». Insomma: “Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani” era valido ieri ma oggi è ancora attuale.

Nemmeno i lavori pubblici realizzati (o anche solo avviati) nelle tre municipalità hanno fatto cambiare idea a chi non vedeva di buon occhio la fusione. «Prendiamo la mensa unica per esempio: c’era bisogno di spendere 500 mila euro per una struttura che doveva cucinare 120 pasti? Forse bastava risistemare quelle che avevamo, anche perché se anche la qualità fosse al top, il pasto non è consumato subito dopo la cottura, non può essere la stessa cosa».

Anche sul paventato utilizzo da parte di altri comuni della mensa di Trecastelli, Terenzi è scettico: «Non ci sono accordi che io sappia: e se poi non dovessero andare in porto? L’investimento è stato fatto e peserà sulle casse comunali. Così come il nuovo plesso scolastico: è sufficiente? È in posizione strategica? Nemmeno lo studio preliminare hanno realizzato, figuriamoci».

Nei prossimi anni Trecastelli andrà incontro alla stabilizzazione del processo di fusione: secondo Terenzi il dialogo e l’ascolto saranno la chiave per formare la comunità di Trecastelli, senza contare tutta la partita che si giocherà con l’unione dei comuni “Le terre della marca senone”. In questo contesto, Trecastelli ha già “rubato” a Ostra il comando della polizia locale, ma tanto c’è ancora da fare. Come nello sviluppo dell’economia locale: il che significa investimenti in infrastrutture e supporto alle aziende, una nuova politica in ambito sportivo, culturale ed enogastronomico per rilanciare il territorio di Trecastelli. «Purché lo si faccia in rete e dialogando con le altre amministrazioni: da soli non si va da nessuna parte e prima o poi i soldi della fusione finiranno».

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